
“La ballerina del carillon innamorata della musica rock, il girasole della luna, il cavalluccio marino della montagna. Non siamo tutti uguali, per fortuna!”
Meglio essere diversi o meglio essere unici?
A tutte quelle persone che hanno paura di accettare la propria
unicità, io rispondo: “È bello essere unici”. Infatti, come è successo a me da piccola, può far paura essere unici perché si pensa di essere diversi.
Mi ero fatta l’idea che, per essere accettata, dovevo copiare il modo di fare e l’abbigliamento delle ragazze più ammirate.
Pensavo di essere sbagliata perché non ero e non vestivo come loro.
Col tempo, e anche grazie ad una mia carissima amica, ho capito che io non ero come dicevano gli altri, in modo dispregiativo, diversa, ma unica.
L’espressione “a modo mio” è diventata il mio modo di presentarmi e piacermi.
L’unicità non si deve nascondere, non dobbiamo avere paura di essere tali, ma dobbiamo identificare unicità con libertà.
La cosa più importante, secondo me, è accettarsi per quello che si è, pregi e difetti compresi. Imparare ad accettarsi non è comunque per nulla facile: ci vuole tempo e il tempo di ognuno è diverso da quello dell’altro;
ma non per questo chi impiega più tempo è sbagliato.
A scuola, come in famiglia, è importante parlare di questi argomenti: la diversità di genere, la situazione dei diversamente abili o di chi arriva da paesi stranieri; tutto questo per educare al rispetto di ogni essere umano.
Anche gli stereotipi sono dannosissimi: c’è chi identifica nero con violento, zingaro con ladro, omosessuale con “anormale”. Nel momento in cui ognuno di noi imparerà ad accettarsi per quello che è, con serenità e fiducia, anche gli altri ci vedranno per quello che siamo: persone uniche e realizzate. In questo modo saremo anche in grado di scegliere fra un vero amico e un falso amico.
Ariel Zannoni
Classe 1^A
Scuola Gherardi Lugo