Un sistema di idrovore per i quartieri più a rischio

Saranno installate da Hera in caso di allerte meteo, divise in tre gruppi. Il piano d’azione si basa su qattro idrometri ’sentinella’ per i livelli dei fiumi.

Un sistema di idrovore per i quartieri più a rischio

Un sistema di idrovore per i quartieri più a rischio

Il nuovo ponte Bailey sorto fra via Renaccio e via Cimatti ha costretto la giunta comunale ad apportare alcune modifiche al Piano intercomunale di protezione civile per l’ambito territoriale dell’Unione della Romagna Faentina. Quello relativo alla nuova infrastruttura temporanea inaugurata ormai due mesi fa non è però l’unico capitolo per cui è stato necessario aggiornare le procedure operativa d’emergenza. In base allo studio tecnico-scientifico realizzato da Hera sono state infatti individuate le aree in cui, in concomitanza di determinati livelli del fiume e volumi di pioggia, si possano verificare i cosiddetti ‘allagamenti da rigurgito fognario’: l’elenco non presenta sorprese, trattandosi delle aree più colpite dall’alluvione del 2023. Ad essere aggiornato è stato il meccanismo che consente alla città di dotarsi di un sistema idrovore, in attesa degli impianti di sollevamento permanenti ancora in progettazione. Le idrovore temporanee saranno installate da Hera in caso di allerte meteo di protezione civile; il piano d’azione si basa invece su quattro sensori ‘sentinella’: gli idrometri di Strada Casale e di Sarna per il Lamone, quelli di Modigliana e di Rivalta per il torrente Marzeno. Le idrovore sono suddivise in tre gruppi: il primo comprende la porzione di città a sud della via Emilia, con macchinari attivi all’incrocio fra via Lapi e via Renaccio, all’intersezione fra via Cimatti e via Pellico, nei pressi del centro Marconi, e all’Orto Bertoni, in corrispondenza del parco Baden-Powell. Il secondo gruppo è dedicato al Borgotto: le idrovore – e i relativi serbatoi carburanti – saranno posizionati nel vertice nord di via Fratelli Bandiera e in corrispondenza del Ponte delle Bambole. Il terzo gruppo è dislocato nella porzione di città stretta fra il Ponte delle Grazie e il Ponte della Memoria: gli impianti troveranno spazio sul vertice est di via De Gasperi, in via Ponte Romano e nel vicino quartiere di case popolari.

Allo scattare dell’allerta arancione saranno le idrovore del gruppo 1 a essere posizionate per prime; contemporaneamente quelle degli altri due gruppi si prepareranno per la partenza. Le idrovore di tutti e tre i gruppi verranno dispiegate a partire da 3 ore prima dell’inizio di validità dell’allerta rossa; entreranno in azione nell’eventualità in cui sia il livello dei fiumi a superare la soglia rossa. Per quanto riguarda il ponte Bailey, e con lui il Ponte delle Grazie, la percorribilità delle due infrastrutture in caso di allerte meteo sarà sancita dai due sensori sentinella di Sarna e di Rivalta. Quando a essere di colore giallo non sarà più solo l’allerta meteo ma quella relativa al superamento della soglia del livello del Lamone, la macchina della Protezione civile si metterà in moto per poter chiudere i due ponti in qualunque momento; con l’allerta rossa scatterà la chiusura, comunicata al Centro di coordinamento dei soccorsi e ai cittadini, anche tramite un presidio fisso.

Filippo Donati