Una città accogliente. I migranti rimarranno qui: "Non dividiamo le famiglie"

Il prefetto: "Saranno ospitati in una struttura religiosa". Il sindaco: "Il Governo ha smontato due aspetti fondamentali: quello culturale e quello socio economico".

Una città accogliente. I migranti rimarranno qui: "Non dividiamo le famiglie"

Una città accogliente. I migranti rimarranno qui: "Non dividiamo le famiglie"

Rimarranno tutti nel nostro comune, nessuno andrà a Forlì e Rimini come era stato previsto inizialmente. Il 28 migranti arrivati ieri a Porto Corsini sulla nave di Emergency andranno a Fognano, vicino a Brisighella, in una struttura gestita dalle suore. "Sono per la maggior parte nuclei familiari – ha spiegato ieri il prefetto, Castrese De Rosa, sulla banchina in attesa dello sbarco – e non volevamo dividerli. L’ente gestore è la cooperativa Acquacheta di Forli’, che ha manifestato interesse a gestire parte della struttura grazie a un contratto definito in questi giorni".

I nuclei familiari sono sei e tutti i minori sono accompagnati, l’unico che sembrava non esserlo è arrivato invece con il fratello. Sono per la maggior parte siriani, in minoranza libici. Dopo l’arrivo al terminal di Porto Corsini sono stati portati con due mezzi al Cmp di Ravenna dove sono stati effettuati tutti i controlli medici e di polizia negli ambulatori di diabetologia allestiti per l’occasione, quindi sono partiti per Fognano. Nessuno di loro presentava condizioni di salute gravi.

Sulla banchina, insieme al prefetto, anche il sindaco, Michele de Pascale. "L’accoglienza di Ravenna – ha detto – funziona e questa città sarà sempre ospitale, per il momento il sistema di accoglienza locale regge, mentre quello che non regge è l’idea di accoglienza di questo Governo, che ha smontato due aspetti fondamentali: quello culturale, cioè l’insegnamento della lingua italiana, e quello socio-economico, quindi le attenzioni alle fragilità sociali e la connessione con il mondo del lavoro". Per i futuri arrivi l’Amministrazione è pronta anche a luoghi alternativi se dovessero coincidere con l’attracco delle navi da crociera, stesso discorso per le strutture dove accogliere i migranti per i controlli sanitari e di polizia. Ma de Pascale punta il dito su come il Governo continua a gestire il fenomeno. "Ciò che si continua a non capire – conclude – è che se non si investe in un’accoglienza orientata al lavoro, all’inserimento e all’integrazione non si fa altro che produrre clandestinità e rendere queste persone prive degli strumenti minimi per potersi integrare e per poter lavorare. Si dovevano bloccare gli sbarchi e invece si sono moltiplicati e di questo se ne può fare una colpa alla propaganda precedente all’insediamento del Governo, invece l’attuale grave colpa del Governo, che viene anche rivendicata, è di non investire sullo strumento fondamentale della connessione con il lavoro".

a.cor.