Una domanda in cerca di risposta

Andrea Degidi riporta il caso di Famakan Traore, già noto per atti di violenza, che ha terrorizzato un quartiere incendiando un distributore nonostante fosse stato arrestato poco prima. La situazione solleva interrogativi sulla gestione della giustizia.

Nessuno vuole fare populismo spicciolo, ma solo avere qualche risposta. Già nel febbraio 2023 il piromane Famakan Traore era finito in manette: aveva preso a calci e pugni le auto in zona stazione. Era con altri tre stranieri, che non opposero resistenza, lui invece aveva mandato quattro agenti al pronto soccorso. Ieri ha terrorizzato un quartiere incendiando un distributore, però lui non avrebbe dovuto essere lì, perché domenica, a 48 ore quindi dal rogo, era stato arrestato dai carabinieri per rapina. Ma era libero, come prevede la legge, certo, però è inevitabile rimanere sconcertati.