"Una violenza ogni quattro giorni". Faenza, l’allarme di Sos Donna

Da inizio anno sono 83 le vittime che si sono rivolte all’associazione, per due terzi sono italiane. L’allarme nei numeri: ben 48 hanno subito un’aggressione fisica e 13 anche di natura sessuale. .

C’è ancora molto da fare per Sos Donna. A quasi trent’anni dalla costituzione dell’associazione faentina sono infatti ancora molto alti i numeri degli interventi che le operatrici e le tantissime volontarie attivano quotidianamente in supporto alle donne vittime di violenza in città. Uno spaccato esclusivamente statistico recentemente diffuso dalla presidente di Sos Donna Antonella Oriani evidenzia che dall’inizio del 2023 e fino al 31 ottobre, solo nel territorio faentino, i nuovi contatti di donne che si sono rivolte per la prima volta al centro antiviolenza sono stati complessivamente 83, in pratica una ogni 4 giorni, per due terzi italiane e per un terzo straniere. Se poi si contano le donne già prese in carico ed all’interno di un percorso il numero sale a 118. Numeri che sono sufficienti a comprendere la portata, tragica, del fenomeno che tocca trasversalmente tutto il Paese, purtroppo senza eccezioni nemmeno nei comuni più piccoli. "48 donne hanno subìto violenza fisica - ha evidenziato Oriani -, e sappiamo che la violenza fisica è un segno prodromo di un femminicidio". Inoltre sono 13 le donne che hanno dichiarato di aver subito violenza sessuale, ben 78 i casi connessi alla violenza psicologica, e 36 quelli legati alla violenza economica.

"Quest’ultima - afferma ancora la presidente di Sos Donna - secondo Istat è quella meno riconosciuta. Molte donne infatti non hanno un conto corrente proprio e sono diffusi i casi in cui l’uomo gestisce le finanze casalinghe". In ogni caso, di qualsiasi caso si tratti "Il riconoscimento della violenza non è semplice. La violenza infatti è subdola, soprattutto quella psicologica. E il maltrattamento non passa solo per le botte ma anche per le urla, per lo sminuire la figura della madre davanti ai figli, per la rottura di oggetti propri della donna". Per questo svolgono un ruolo chiave le sovvenzioni e il supporto dell’ente comunale all’associazione. "Gestiamo 5 case di proprietà del comune nelle quali diamo ospitalità alle donne vittime di violenza. Case in cui le donne possono riprogettare la propria vita attraverso l’allontanamento dalle mura domestiche" prosegue Oriani, adducendo alla causa i numeri: 41 persone, 12 donne senza figli e 6 con figli che sono state ospitate per un totale complessivo di 4442 notti. Per questo motivo oltre al supporto e al lavoro in rete con gli altri centri antiviolenza come Demetra di Lugo e Linea Rosa di Ravenna, oltre che con Ausl, forze dell’ordine e istituzioni, l’azione di Sos Donna si realizza anche e soprattutto con interventi all’interno degli istituti scolastici. "La prevenzione nelle scuole è fondamentale perchè solo attraverso un’azione di prevenzione riusciremo a debellare, diminuire e sconfiggere il fenomeno".

Damiano Ventura