Vai Ravenna "Siamo la squadra rivelazione"

Il fantasista Nappello esalta i giallorossi, ma invita anche a restare con i piedi per terra. "Non dobbiamo montarci la testa"

Vai Ravenna "Siamo la squadra rivelazione"

Vai Ravenna "Siamo la squadra rivelazione"

Punizione col contagiri e pallone all’incrocio dei pali. La chiave per entrare nel match di domenica contro il Corticella, l’ha trovata Umberto Nappello. Una prodezza balistica che ha permesso al Ravenna di sbloccare il risultato e di andare al riposo in vantaggio, prima della doppietta di Tirelli nella ripresa: "Sono felicissimo per il gol realizzato – ha commentato il fantasista partenopeo – e per aver aiutato la squadra a sbloccare una partita non semplice, contro un avversario che, già dallo scorso anno, sta facendo bene".

Giocatore poliedrico – stesse origini e stessa genialità di un certo Enrico Buonocore – Nappello gioca da vertice alto del triangolo di centrocampo e ha nelle punizioni e negli assist le specialità della casa: "Nel ruolo mi trovo benissimo. È la posizione che prediligo e che mi piace, perché il mister mi lascia molto libero. I compagni mi assistono e io cerco mi mettermi a disposizione. L’assist, per il sottoscritto, è qualcosa di istintivo. È più forte di me. Quando arrivo lì, mi viene da guardare il compagno messo in una posizione migliore". Certo, ora il Ravenna comincia a dare nell’occhio. Primo posto solitario, miglior difesa, pochi fronzoli e tanta sostanza: "Sì, il Ravenna è la squadra rivelazione, ma dobbiamo continuare a lavorare. Non dobbiamo farci prendere dall’entusiasmo. Anzi, l’entusiasmo lo dobbiamo sfruttare bene, però non dobbiamo montarci la testa. Siamo una squadra molto giovane; il gruppo è molto bello e affiatato. Però, lo sappiamo tutti che, quando le cose vanno bene, non ci sono problemi".

Trentadue anni, più di 300 presenze in C e D, 50 gol realizzati. Nappello non ci ha pensato molto ad accettare la proposta del Ravenna: "Appena è arrivata la chiamata, sono stato felicissimo. Sappiamo tutti cosa rappresenta la piazza di Ravenna in queste categorie. Non merita di certo la serie D, quindi, per un giocatore di questa categoria, se ti chiama il Ravenna, è motivo di orgoglio. Poi c’è la squadra. La percezione di un gruppo solido l’abbiamo avuta fin da subito. Il gruppo è forte, soprattutto per il modo in cui ci alleniamo. Il segreto è l’unità d’intenti, giochiamo l’uno per l’altro. E noi lo facciamo dal martedì alla domenica, dove si raccoglie il risultato finale. Non possiamo dimenticare tuttavia di essere solo alla quinta giornata. Se siamo questi, e se siamo realmente un gruppo forte, dovremo dimostrarlo nel medio-lungo termine".

La trasferta di domenica a Sorbolo contro il Lentigione è già in agenda, ma Nappello pensa alle difficoltà affrontate: "Nonostante il 3-0, quella col Corticella è stata forse la partita più difficile fra quelle disputate finora. A Prato, ad esempio, dove abbiamo pareggiato, è stata la miglior partita a livello di gioco. Il gol su punizione? Ho calciato sul primo palo perché, sulla barriera che come al solito faccio allungare, ho visto il portiere lontano dal palo e ho pensato che, se avessi preso la porta, avrei fatto gol".