Via Casale, la petizione: "Argini più solidi e fiumi puliti"

I residenti della strada faentina hanno depositato in Comune la raccolta firme .

Via Casale, la petizione: "Argini più solidi e fiumi puliti"

Via Casale, la petizione: "Argini più solidi e fiumi puliti"

È ormai questione di ore e l’Autorità di bacino dell’Emilia Romagna presenterà alle Amministrazioni pubbliche gli aggiornamenti del piano di gestione del rischio di alluvione, documento attesissimo da sindaci e cittadini, all’interno del quale acquisiranno una forma i tre maggiori interventi che verranno implementati sul territorio, coincidenti con la realizzazione ci casse d’espansione e di aree ad allagamento controllato, e con l’indicazione delle aree considerate allagabili. I progetti verranno poi analizzati e approvati dalla struttura commissariale per la ricostruzione con il suo piano attuativo, atteso per il 30 giugno: nel frattempo l’attenzione dei cittadini è massima in particolare in quelle comunità che rischiano di vedere la propria casa dichiarata area allagabile. Gli umori sono di matrice opposta: da un lato i residenti del Borgo, ad esempio, guardano generalmente in maniera favorevole all’idea di una doppia area ad allagamento controllato al fianco di via Cimatti, nella primissima campagna, in quanto ritenuta una protezione per il loro quartiere dalle piene in arrivo dal Marzeno. Dall’altra parte ci sono quei cittadini che temono di vedere le loro case ricadere all’interno di aree allagabili: alcuni di questi – trattasi dei residenti di via Casale – si sono confrontati con il generale Figliuolo quando è arrivato a Faenza per inaugurare il ponte Bailey. Dinanzi a loro la struttura commissariale non ha escluso ipotesi, da quella più blanda che prevederebbe di realizzare barriere di protezione per le zone abitate, a quella che porterebbe alla delocalizzazione dell’area, per la quale esiste già una normativa ad hoc.

I residenti alcuni giorni fa hanno depositato in Comune una raccolta firme, all’interno della quale chiedono "che a Faenza le arginature in destra idraulica sul Senio, a monte della via Emilia, siano elevate ad arginatura di rango, come quelle a valle della via Emilia, che siano realizzate nella modalità costruttiva più solida e duratura, che siano definite, di concerto con l’Amministrazione, le modalità di gestione ordinaria e la manutenzione e pulizia dei fiumi". Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale leghista Andrea Liverani, affiancato dalla consigliere comunale Cristina Alpi: "ancora adesso – denunciano i leghisti – nel tratto lungo l’argine faentino del Fiume Senio, compreso tra Tebano e Ponte del Castello, persistono numerose voragini e frane provocate dagli eventi alluvionali, mentre nell’argine sinistro del fiume, di competenza del Comune di Castel Bolognese, i danni causati sono già stati riparati e l’argine è stato anche rinforzato con dei massi. La Regione è a conoscenza della situazione. Secondo poi un documento dell’Unione della Romagna Faentina dal titolo ‘Prime valutazioni su aree allagabili post-eventi maggio e novembre 2023’ dello scorso febbraio, tra le aree ‘eventualmente allagabili’ rientrerebbero anche i territori sopra citati. Comune e Regione si facciano carico della situazione trovando una soluzione definitiva".

Filippo Donati