Vicesindaco di Ravenna, 'Tristezza per demolizione Torri Hamon, simbolo identitario cittadino'

Il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, esprime tristezza per la demolizione delle Torri Hamon, simbolo della storia industriale della città. L'Amministrazione comunale non può intervenire su beni privati, ma si auspica un recupero dell'area che conservi la memoria di un'epoca passata.

"Per quanto sia inopportuno entrare nelle legittime scelte imprenditoriali della proprietà è difficile non provare un senso di tristezza nell’assistere impotenti alla demolizione delle Torri Hamon" così commenta il vicesindaco Eugenio Fusignani in merito al tanto discusso abbattimento delle torri. "Per Ravenna sono un marchio identitario che va ben oltre il pur importante richiamo alla storia della cinematografia italiana. Ravenna nei tempi moderni è diventata una delle capitali industriali del Paese e, in questo senso, il panorama cittadino col suo orizzonte verso il mare ha uno skyline unico" e inoltre "quelle torri richiamano anche la memoria di Attilio Monti".

Fusignani sottolinea che "l’Amministrazione comunale non ha competenze né possibilità di intervenire su beni privati" e che "Il rispetto delle norme di sicurezza debba sempre prevalere su ogni altra considerazione". Tuttavia si dice rammaricato per "l’oramai certo abbattimento delle torri, visti gli improponibili costi di recupero". E continua: "Chissà che nel recupero dell’intera area ex Sarom qualche architetto non pensi a soluzioni che ripropongano una lettura in altra chiave della visione di quelle che erano uno dei segni più tangibili del processo di industrializzazione di Ravenna, e che resteranno nella memoria collettiva come il simbolo di un’era".