Video hot dall’amante per vendetta. Continua a sentirla, ritira la querela

Un 50enne cervese, vittima di stalking per revenge porn, in tribunale: "Non voglio il male di nessuno"

Video hot dall’amante per vendetta. Continua a sentirla, ritira la querela

Video hot dall’amante per vendetta. Continua a sentirla, ritira la querela

Vittima, stavolta un lui, di un caso di vendetta porno – un video hot inviato dall’amante alla sua compagna –, ha preferito ritirare la denuncia in quanto, ha spiegato "non voglio punire nessuno". Si è chiuso così, con una sentenza di non doversi a procedere, per intervenuta remissione di querela pronunciata ieri dal Gup Corrado Schiaretti, un procedimento per stalking a carico di una 45enne, difesa dall’avvocato Silvia Subini. La donna era accusata di una delle principali novità del cosiddetto ’codice rosso’, che punisce anche chi diffonde, senza il consenso dei protagonisti, immagini o video sessualmente espliciti. Quel fenomeno indicato come ’revenge porn’, animato appunto da finalità vendicative. Parte offesa era un 50enne, domiciliato a Cervia. Nell’ottobre 2020 l’imputata, con cui da alcuni mesi l’uomo si intratteneva, aveva deciso di inviare un messaggio alla compagna di lui, mettendola così al corrente della loro relazione clandestina: prima con messaggi, poi riferendo che fosse rimasta incinta di lui. Uno scambio corredato dall’invio di un video hot tra i due amanti, girato da lei col cellulare, che mostrava l’uomo anche in faccia.

I carabinieri della locale compagnia avevano provato a rintracciare la donna, partendo proprio dalle utenze che aveva usato, numeri associati ad annunci di prestazioni sessuali di una escort che però non si trovava. A lungo, infatti, l’imputata è stata irreperibile, poi è emerso che vive in Spagna. Il suo legale, avvocato Subini, ha prodotto nella prima udienza uno scambio di messaggi, intercorso tra l’uomo e l’amante tra novembre 2022 e agosto 2023, quindi in un periodo successivo ai fatti contestati. Alla luce di questa evidenza, cioè che i due continuavano ad essere in contatto, la difesa aveva chiesto la citazione dell’uomo – che non era parte civile e non chiedeva danni – per capire quali fossero, in ragione di questa novità, le sue intenzioni.

Ieri mattina lo stesso 50enne ha spiegato di non avere, a distanza di anni, alcuna volontà vendicativa, di non volere fare male a nessuno, salvo pretendere la garanzia che nessuno avrebbe fatto qualcosa a lui. Circostanza remota, dato che l’ex amante a sua volta non vive più in Italia, né aveva più dato corso ad ulteriori iniziative ritorsive. Da qui il ritiro della querela, che ha portato la vicenda a finire in un nulla di fatto.

l. p.