Reggio Emilia, massacrati dalla baby gang: “Li imploravo di non uccidermi”

L’agghiacciante racconto delle due giovani vittime ventenni. L’aggressione avvenne a Scandiano, davanti a un bar, per futili motivi. I carabinieri hanno individuato i responsabili: è la banda di Casalgrande

La gazzella dei carabinieri davanti al bar

La gazzella dei carabinieri davanti al bar

Scandiano (Reggio Emilia), 24 marzo 2023 – Hanno minacciato e preso a calci le vittime, e le hanno intimorite successivamente su Instagram, per evitare che le stesse potessero presentare denuncia alle forze dell’ordine.

Sono stati individuati dai Carabinieri della tenenza di Scandiano i responsabili della grave aggressione avvenuta ai danni di due ventenni finiti nel mirino di una gang di giovani bulli, lo scorso 15 gennaio al ‘Dada Bar’ di Scandiano.

Le indagini hanno portato l’autorità giudiziaria ad applicare gli arresti domiciliari a carico di un 28enne residente a Casalgrande, ritenuto il capo del gruppo di bulli, oltre a due misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con obbligo di dimora notturno, nei confronti di due 19enni residenti a Scandiano, presunti responsabili di rapina e lesioni personali aggravate. Altri due minorenni sono stati chiamati a rispondere in concorso.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, i due aggrediti erano usciti per trascorrere un tranquillo sabato sera fra amici. Erano andati al Dada Bar di Scandiano; è qui che, dopo un banale diverbio, erano stati aggrediti brutalmente dal branco, una banda che ha radici a Casalgrande ed è già stata protagonista di altri altri episodi di cronaca.

Prima le minacce con una bottiglia di vetro, poi il pestaggio con calci e pugni, lanciando addosso alle vittime bottiglie in vetro, nonostante le continue implorazioni da parte dei due ventenni.

Era stato un cittadino a mettere in fuga il gruppo di aggressori. Attratto dalle urla, giunto sul posto era riuscito ad intimare alla baby gang di smetterla e a dare l’allarme ai carabinieri. Uno dei ventenni era stato pure rapinato del portafogli, telefono e chiavi dell’auto.

"Pensavo di morire poiché dalle percosse sono caduto a terra, ma, nonostante ciò, continuavano a picchiarmi. Non si fermavano, sono arrivato anche a supplicarli di smettere", hanno raccontato le due vittime ai carabinieri.

La prognosi per i ventenni è stata di una decina di giorni, per gli importanti traumi riportati nell’aggressione.

Nei giorni successivi uno degli aggressori ha pubblicato su Instagram storie con le minacce rivolte alle vittime, cercando di intimorirli e per farli desistere dallo sporgere denuncia.

Fondamentale come supporto alle indagini sono state anche le riprese delle telecamere di videosorveglianza collocate dal Comune.

Queste hanno permesso di risalire ad alcuni dei presunti autori dell’aggressione.

«L’aggressione che ha visto protagonisti alcuni ragazzi, non solo di Scandiano, fa parte di quelle notizie che lasciano sbigottiti", commenta Matteo Nasciuti, sindaco di Scandiano. "Anzitutto mi preme ringraziare i carabinieri per il grande lavoro investigativo svolto e per aver identificato i responsabili di un atto tanto vile quanto grave. Occorre da una parte proseguire, pazientemente, nel lavoro educativo e sulle cosiddette ’politiche di strada’ attraverso le quali il Comune e gli operatori cercano di intercettare le fragilità e le difficoltà di molti giovani, accompagnandoli con modi e strumenti idonei. Dall’altra però, serve anche ribadire con forza la necessità della denuncia, che ad esempio in questo caso si è rivelata fondamentale, ma anche il ruolo indispensabile giocato dalle telecamere di videosorveglianza, strumento sul quale continueremo ad investire. Il tutto, naturalmente, in un contesto di massima fiducia nell’operato delle forze dell’ordine attive in modo capillare sul territorio di Scandiano".

Anche il primo cittadino di Casalgrande Giuseppe Daviddi ringrazia per il lavoro svolto le forze dell’ordine: "Pattugliano il territorio e ci aiutano ad individuare questi gruppi, è molto importante. Da parte dell’amministrazione c’è ,e ci sarà, attenzione quasi maniacale al problema delle baby gang, soprattutto vicino ai luoghi sensibili come i plessi scolastici e i centri di ritrovo al pomeriggio. Questi fenomeni molto gravi si manifestano all’improvviso ed è per questo che è essenziale debellarli sul crescere, organizzando anche incontri con le forze dell’ordine mirati ad individuare zone da tenere sotto controllo. Ad oggi- conclude - è comunque un successo aver individuato i responsabili di questa brutale aggressione".