Scandiano, ventenni picchiati e minacciati dal "branco"

Arresti domiciliari per un 28enne, obbligo di dimora notturno per due 19enni

Il luogo dell'aggressione

Il luogo dell'aggressione

Scandiano (Reggio Emilia), 23 marzo 2023 – Minacciati, picchiati, intimoriti per evitare che le vittime potessero presentare denunce alle forze dell’ordine. Due ventenni sono finiti nel mirino di una “gang” di giovani, bulli che non hanno esitato a manifestare un comportamento aggressivo, arrivando a rapinare una delle vittime. Era accaduto a metà gennaio a Scandiano. E le indagini dei carabinieri hanno portato l’autorità giudiziaria ad applicare gli arresti domiciliari a carico di un 28enne residente a Casalgrande, ritenuto il “capo” del gruppo di bulli, oltre a due misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con obbligo di dimora notturno, nei confronti di due 19enni residenti a Scandiano, presunti responsabili di rapina e lesioni personali aggravate, insieme ad altri coetanei. Secondo quanto emerso, i due aggrediti, il 15 gennaio erano usciti per trascorrere un tranquillo sabato sera fra amici, recandosi al “Dada Bar” di Scandiano. Qui erano stati aggrediti dal “branco”, dopo un banale diverbio. I due ventenni erano stati minacciati con una bottiglia di vetro, poi la violenza con calci, pugni, lanci di bottiglie, nonostante le implorazioni di smetterla da parte delle vittime. L’arrivo di un passante, attirato dalle urla, aveva messo in fuga gli aggressori. Poi l’arrivo dei carabinieri. Uno dei ventenni era stato pure rapinato del portafogli, telefonino e chiavi dell’auto. “Pensavo di morire poiché dalle percosse sono caduto a terra, ma, nonostante ciò, continuavano a picchiarmi. Non si fermavano, sono arrivato anche a supplicarli di smettere”, hanno raccontato gli aggrediti, medicati in ospedale per traumi guaribili in una decina di giorni. Nei giorni successivi uno degli aggressori ha pubblicato su Instagram storie con le minacce rivolte alle vittime, per intimorirli, per farli desistere dallo sporgere denuncia. Grazie alle indagini, favorite pure dalla videosorveglianza, hanno permesso di risalire ad alcuni dei presunti autori dell’aggressione. Fra gli indagati figura anche due minorenni residenti nel Reggiano.