La prima firma di Landini: "Per un lavoro dignitoso"

Il segretario della Cgil ha siglato i quattro referendum popolari a Gattatico. Ancora morti bianche "perché c’è un funzionamento balordo delle imprese".

La prima firma di Landini: "Per un lavoro dignitoso"

La prima firma di Landini: "Per un lavoro dignitoso"

Un gesto più che simbolico, nella sua terra. La prima firma per i quattro referendum popolari proposti dalla Cgil, Maurizio Landini l’ha posta il 25 aprile a Casa Cervi, di Gattatico, dove vivevano e lavoravano Alcide e i suoi sette figli, uccisi alla fine del 1943 dai fascisti al poligono di Reggio Emilia. L’avvio della campagna in un luogo e in un giorno simbolico è per "affermare il legame che c’è tra la democrazia, la liberazione del Paese e la centralità del lavoro", spiega Landini, reggiano, prima di salire sul palco delle cerimonie.

"Oggi c’è troppa precarietà, salari troppo bassi. Il mondo del lavoro ha bisogno di migliorare la propria condizione. E siccome il movimento dei lavoratori ha dato un contributo fondamentale per la sconfitta del fascismo e del nazismo, c’è bisogno che i principi della nostra Costituzione siano pienamente applicati. E quella di oggi è una battaglia per unire la difesa dei valori della Costituzione con il lavoro", ribadisce Landini, che in mattinata aveva partecipato alle commemorazioni in un’altra località teatro di eccidi, Monte Sole di Marzabotto, sull’Appennino bolognese, rilanciando la necessità di comitati a difesa della Costituzione, come fece Giuseppe Dossetti nel 1994.

"Chi lavora – ha detto – deve avere applicati tutti i diritti sanciti dalla Costituzione: una retribuzione dignitosa, il diritto alla salute, all’istruzione. Oggi non è così: c’è troppa precarietà, i salari sono bassi, in realtà sei povero anche lavorando e addirittura si muore sul lavoro perché c’è un funzionamento delle imprese balorde – ha aggiunto – costruite su appalto, subappalto e logica della precarietà. Noi vogliamo dire basta e i referendum indicano la possibilità per i cittadini di partecipare, per cambiare la condizione di lavoro e di vita ed è una battaglia che vale per tutto il Paese".

I primi due quesiti referendari sono sui licenziamenti: uno sul superamento del contratto a tutele crescenti introdotto con il Jobs act previsto per gli assunti dopo l’entrata in vigore della normativa con l’esclusione del reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo; il secondo sull’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo previsto per i lavoratori delle piccole imprese in luogo del reintegro. Il terzo riguarda la reintroduzione delle causali per i contratti a termine mentre il quarto è relativo agli appalti e riguarda la responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro. La campagna di raccolta firme, "per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro" ha preso il via ieri in tutta Italia. Si può anche firmare online sul sito del sindacato. Ieri soltanto a Casa Cervi sono state raccolte migliaia di firme.