
Un capanno da pesca diventa un luogo per studi, ricerca, raccolta dati e per la sperimentazione di azioni pilota in materia di ecosistema marino e costiero. Il Comune di Rimini ha deciso di ribaltare il punto di vista portando la sede della ricerca nel luogo dove si svolge. Così gli uffici di Palazzo Garampi hanno chiesto la possibilità di utilizzare uno dei capanni da pesca che si trovano alla foce del deviatore del fiume Marecchia. Sarà questa la base operativa dove attivare raccolte dati e attività di studio.
Il capanno in questione si trova sulla sponda del deviatore lato San Giuliano. L’area appartiene al demanio idrico. Per gli uffici pubblici sarebbe il luogo ideale dove procedere con attività tecnico-scientifico necessarie per la ricerca, la raccolta di dati e altre informazioni, finalizzate ad una maggiore conoscenza e alla sperimentazione di azioni pilota sulle specie alloctone. Il termine alloctone diviene il fulcro del progetto. Infatti verranno studiate le cosiddette specie aliene, quelle non autoctone la cui proliferazione cambia gli equilibri dell’ecosistema marino. "L’iniziativa è finalizzata a promuovere la ricerca e il monitoraggio per il contenimento della proliferazione di specie alloctone, cioè non endemiche del territorio. Un obiettivo, che rientra nelle più ampie e recenti strategie previste nel settore pesca e acquacoltura dell’Emilia Romagna". Una delle specie aliene più note ad oggi è il granchio blu che dopo l’eccezionale proliferazione nella sacca di Goro sta diventando un inquilino sempre più presente anche sulle nostre coste e sulle spiagge. Tanti ormai gli incontri ravvicinati dei bagnanti con il granchio dalla colorazione blu, per non parlare della sua presenza sempre più frequente sui banchi del mercato del pesce. Tant’è che è di Rimini l’associazione che per prima si è mossa per trasformare l’alieno in una risorsa. Oggi Mariscadoras spedisce container di granchio blu lavorato negli Stati Uniti dove il mercato ne consuma in quantità.
"Le attività di ricerca previste in questo capanno da pesca - precisano infine dal Comune -, si potranno integrare anche con le attività e le iniziative culturali previste dal progetto Atuss, la cui strategia è riassunta nel tema “Rimini di verde e di blu. Città di mare per l’economia verde e blu”. In particolare per quanto riguarda la costituzione del “Rimini Blu Lab”, che porterà avanti attività di divulgazione, formazione e sperimentazione, la cui sede è prevista in un altro capanno da pesca posto poco distante più a mare".