Addio a Lallo Petrucci, l’uomo dei catamarani

Il fondatore del cantiere nautico BiMare è morto a 82 anni dopo una lunga malattia. Bellariese dell’anno nel 2014, ha fatto la storia della città

Addio a Lallo Petrucci, l’uomo dei catamarani

Addio a Lallo Petrucci, l’uomo dei catamarani

E’ morto Michelangelo ’Lallo’ Petrucci, fondatore dello storico cantiere BiMare. Aveva 82 anni, era nato nel 1941 da una famiglia di albergatori e imprenditori. Negli ultimi giorni era stato ricoverato alle ’casine’ dell’ospedale Infermi di Rimini, per gravi complicanze legate a diverse patologie che lo affliggevano da alcuni anni.

Imprenditore vulcanico, estroso, inventivo, compensava ad alcuni aspetti spigolosi del carattere con una grande disponibilità e generosità. Aveva iniziato la carriera di costruttore nautico realizzando dei pedalò con alcuni soci, passando poi alla realizzazione dei velocissimi catamarani Classe A. Quelli che, fino all’avvento delle cosiddette ’barche volanti’ con i foil, erano chiamati le Formula Uno del mare. Impressionante il palmares del cantiere del ’Drake delle acque’: sei mondiali per nazioni, tre mondiali individuali (due a firma di Alberto Babbi, uno di Egidio Babbi, fratelli cesenati), 15 titoli europei, 21 campionati italiani, 11 titoli tedeschi, 9 francesi, 7 nordamericani, 9 campionati nazionali svizzeri, 4 austriaci e 6 spagnoli. Il suo cantiere, 650 metri quadri nella zona artigianale di Igea Marina, negli anni d’oro sfornava, guidato da Lallo insieme ai figli Valerio e Michele, decine di barche all’anno, destinate non solo al mercato nazionale ma a quelli di Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Francia, Spagna e Stati Uniti. E proprio negli States la Commissione Multiscafi della Federazione vela Usa scelse, per l’edizione 2023 della "Worrel 1000", la durissima mille miglia del mare in 12 tappe, un cat BiMare, il ’Javelin2’.

Amico di Cino Ricci, Max Sirena e Giovanni Soldini, Lallo Petrucci è stato uno dei grandi della vela italiana. Prima quale vincitore di titoli nazionali in Classe A, ma soprattutto nelle vesti di costruttore. Le progressive difficoltà del settore nautico, che dopo il 2010 ha visto chiudere in Italia moltissimi cantieri anche storici, non hanno risparmiato la BiMare, costretta a tirare i remi in barca meno di dieci anni fa.

Nel febbraio del 2014 Lallo Petrucci è stato insignito del riconoscimenti di ’Bellariese dell’anno’, premiato in un Palacongressi gremito dalla prima vincitrice del premio, la soprano Gledys Rossi.

Lo scorso febbraio la Federvela lo ha premiato "per l’importante contributo dato alla diffusione dello sport della vela e dei catamarani in Italia e nel mondo". Negli ultimi anni, oltreché di vela, Lallo Petrucci si era appassionati delle piramidi egizie, formulando argomentate ipotesi sui misteri della loro costruzione. Insieme all’ex candidato sindaco Alfonso Vasini - che lo ricorda commosso - e ad altri ’senatori’ aveva creato il comitato ’Ferro...via’, che puntava a liberare la città da treni e binari.

Il padre di Lallo, Michele Petrucci, fu un precursore del turismo cittadino, per aver aperto il primo albergo (il Miramare, nel 1913), il primo stabilimento balneare con cabine e servizi e il primo bar con sala da ballo. A Michele Petrucci nel 2012 il Comune ha intitolato una rotonda. Oggi la salma di Lallo sarà cremata a Rimini. A metà settembre la dispersione delle ceneri in mare, al largo della sua casa alla Cagnona. Oltre ai figli e alle nuore, lascia la moglie Daniela e i nipoti Leonardo e Rachele.

Mario Gradara