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Aeffe, vendite giù: ipotesi cassa straordinaria

È previsto che la contrazione proseguirà nel 2025. I sindacati corrono ai ripari: "Serve un ammortizzatore con orizzonte temporale lungo"

La sede di Aeffe a San Giovanni in Marignano

La sede di Aeffe a San Giovanni in Marignano

Crisi delle vendite anche per la prima parte del 2025. Una condizione che preoccupa i dipendenti della Aeffe, l’azienda di alta moda con importanti radici a San Giovanni anche perché sono centinaia i dipendenti. Ad oggi in azienda gli ammortizzatori sociali servono per la turnazione del personale viste le contrazioni delle vendite e il minor lavoro. L’azienda sta vivendo il difficile momento come tante aziende di settore per una crisi generalizzata che sta mettendo a dura prova la tenuta delle società. Aeffe non è esclusa da queste difficoltà tanto che già oggi sono in vigore la casa integrazione per circa 500 dipendenti. Iniziato il primo di ottobre l’ammortizzatore sociale procederà fino al 20 di dicembre, alla vigilia del Natale. Ma anche per il 2025 le previsioni non sono rosee. Tant’è che ieri si è svolta l’assemblea dei lavoratori in cui si è discusso di quale possa essere la miglior azione da mettere in campo per l’anno prossimo per evitare ulteriori difficoltà dell’azienda e procedure che possano mettere a rischio i posti di lavoro.

Ieri dipendenti e rappresentanti sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, insieme alla Rsu, hanno analizzato la condizione della società. "La situazione di contrazione delle vendite è purtroppo confermata anche per la prima parte del 2025 e probabilmente sarà necessario analizzare se richiedere l’utilizzo dello strumento della cassa integrazione straordinaria in quanto la stessa riesce a dare un nastro temporale più lungo, anche di 12 mesi, al fine di monitorare costantemente l’andamento delle vendite per il 2025". Infine l’assemblea dei lavoratori ha dato mandato alla delegazione sindacale di riprendere il confronto con la direzione di Aeffe, per di cercare di arrivare al più presto ad una ipotesi di accordo di gestione relativo alla cassa integrazione straordinaria. Sarebbe questa la miglior soluzione, quella che garantirebbe maggiormente i dipendenti. Per i sindacati l’efficacia di un simile provvedimento andrebbe tuttavia accompagnata da un anticipo del trattamento economico da parte dell’azienda che dovrebbe dunque pagare la cassa integrazione straordinaria anticipando il contributo così che i lavoratori non rimangano mesi senza uno stipendio.

Il dialogo con l’azienda è aperto e la stessa direzione di Aeffe ha sottolineato nei giorni scorsi il confronto positivo avuto fino ad ora con i sindacati e le trattative aperte per arrivare alla migliore soluzione anche per il 2025.

Andrea Oliva