Anziano morto solo: "Mi hanno dato notizie soltanto otto giorni dopo il ricovero"

Il 91enne M.Z. era ospite della casa di riposo ’La Marina’ a Igea Marina e il 15 gennaio è stato trasferito all’Infermi, dove è poi deceduto senza che nessuno avvertisse la figlia: "Ho denunciato ai carabinieri" .

Anziano morto solo: "Mi hanno dato notizie soltanto otto giorni dopo il ricovero"

Anziano morto solo: "Mi hanno dato notizie soltanto otto giorni dopo il ricovero"

di Francesco Zuppiroli

È morto solo, M.Z., in un letto dell’ospedale Infermi dove nessuno dei suoi cari sapeva si trovasse ricoverato, pare per dei semplici accertamenti. È morto solo il 91enne ospite della casa di riposo ’La Marina’ a Igea Marina, dove l’anziano era stato ricoverato dal marzo 2021, da quando la unica figlia si era trasferita da Varese a Cesenatico e aveva dovuto rivolgersi alla Rsa in provincia di Rimini per trovare una sistemazione all’anziano padre. Qui, stando alla denuncia-querela presentata dalla figlia del defunto ai carabinieri di Cesenatico, il 91enne si trovava il 15 gennaio scorso quando "per svolgere accertamenti legati a una errata deglutizione, o almeno così mi è stato poi riferito", ripercorre la figlia della vittima, M.Z. era stato trasferito dalla casa di riposo ’La Marina’ all’ospedale Infermi di Rimini. Un trasferimento che però "non mi è stato comunicato in alcun modo", sostiene ancora la figlia.

Uno choc d’altronde è quello provato dalla sessantenne, unica parente di M.Z., la quale solo il 23 gennaio – dopo otto giorni – è venuta a sapere del ricovero del padre. Quando proprio dalla casa di riposo arriva la telefonata di una operatrice che le domanda: "Come sta suo padre?". L’apprensione.Il panico. Il cuore di una figlia frastornata che accelera il battito mentre i timori per le sorti del papà a propria volta aumentano con la mancanza di risposte, ma la promessa "da parte dell’infermiera che si sarebbe adoperata per capire dove fosse ricoverato mio padre", riferisce la figlia ai carabinieri nella denuncia-querela. Ma il dolore più grande arriva di lì a poco, quando il telefono squilla ancora e "la stessa persona mi avvisava che mio padre era deceduto il giorno stesso del ricovero (15 gennaio, ndr) e che si trovava all’obitorio dell’ospedale di Rimini".

Una versione che troverà purtroppo conferma quando è la nipote di M.Z. a chiamare il nosoomio venendo a sapere della morte per infarto del nonno. Una situazione kafkiana per la figlia, la quale si sarebbe trovata di fronte al fatto compiuto senza "aver saputo né del ricovero, né tantomeno della morte. Da nessuno". Ecco perché a poche ore dalla tremenda notizia, sempre la figlia di M.Z. decide di presentarsi ai carabinieri di Cesenatico, per dare l’input a un’indagine "che spero potrà darmi risposte sul perché ho saputo della morte di mio padre ben otto giorni più tardi. E perché anche non abbia saputo nulla ancor prima del suo ricovero". Stando alla versione della sessantenne infatti "mio padre non mi riconosceva più ed era sordo e non riuscivo a parlarci neanche per telefono – riferisce la donna nella denuncia-querela –. Per questi motivi mi ero accordata con la casa di cura affinché per qualsiasi problema mi avrebbero avvisato personalmente".

Alla richiesta della donna di spiegazioni alla direzione de ’La Marina’, la sessantenne poi sostiene che "mi è stato detto di aver ricevuto una telefonata da un numero privato e non quello della casa di cura. Telefonata a cui non avrei risposto". Ora però la donna chiede "risposte" e lo fa aggiungendo anche il dubbio "che ci siano responsabilità, anche penali, da parte di chi invece di mio padre avrebbe dovuto avere cura". Proprio circa queste eventuali responsabilità nella presunta errata comunicazione da parte degli operatori del trasferimento e del decesso del 91enne sarà ora compito della Procura di Rimini, per competenza territoriale, eseguire gli accertamenti del caso.

Raggiunto telefonicamente uno dei titolari della casa di riposo di Iega ’La Marina’ non ci sono state fornite dichiarazioni o repliche o riscontri in merito al fatto contestato.