Arriva lo ’sconto’ per i bagnini. L’inflazione abbassa i canoni

Il governo ha stabilito una flessione del 4,5% dei canoni balneari nel 2024, legata al tasso di inflazione programmata. Il presidente Mattarella ha invitato a prendere iniziative per mettere fine al caos sulle concessioni.

I canoni balneari più bassi del 4,5 per cento nel 2024. Ma non sparate sul governo: il meccanismo che regola i canoni annuali delle concessioni demaniali marittime è legato al tasso di inflazione programmata. Della quale come ogni anno il ministero delle Infrastrutture ha preso atto, stabilendo l’importo di adeguamento per le spiagge coil decreto 389 del 18 dicembre 2023. La cifra del canone minimo quest’anno è fissata in 3.225,50 euro (nel 2023 era di 3.377,50 euro). "Ma le tariffe di spiaggia non scenderanno – spiega Giorgio Mussoni, presidente nazionale dei bagnini di Oasi – perché a comporre i costi c’è ben altro rispetto ai canoni, a partire dal servizio di salvamento alla pulizia obbligatoria per 12 mesi l’anno, fino alle altre numerose altre voci di spesa a nostro carico. In ogni caso si tratta di una flessione di pochi punti percentuali legata all’inflazione: non influisce granché sui costi complessivi". "Sui quali invece – aggiunge Mussoni – pesa il maxi- incremento fissato nel 2023 dal governo di allora, +25 per cento, rispetto al quale il Consiglio di Stato aveva riconosciuto con sentenza dello scorso luglio, un errore di calcolo da parte del ministero, sospendendolo. A quanto ci risulta quest’anno non si è tenuto conto ancora di quella sentenza, per cui la diminuzione dei canoni è stata calcolata partendo dalla cifra del 2023". "Una questione che resta da chiarire", aggiunge Fabrizio Pagliarani, presidente del Consorzio balneari della Confesercenti. "Non abbiamo ancora ricevuto comunicazione ufficiale", fa eco Diego Casadei, il presidente dei bagnini di Oasi. Nel 2020 l’adeguamento fu irrisorio, del -0,75 per cento (l’inflazione non correva complice il Covid), nel 2021 -1,85. Aumento nel 2022, del +7,95 per cento. Poi quello ’maxi’ del 2023 e la nuova frenata odierna.

Intanto ieri sul nodo delle concessioni è intervenuto il presidente della Repubblica Mattarella, con una lettera al governo e ai presidenti di Camera e Senato. Mattarella auspica "ulteriori iniziative di governo e Parlamento" per mettere fine al caos sulle concessioni.

Mario Gradara