Attenzioni morbose. Scambiava messaggi hard con una ragazzina di 13 anni. Condannato il patrigno

Tentata violenza: l’uomo dovrà scontare una pena di due anni e quattro mesi. Aveva invitato la figlia minorenne della compagna nel residence in cui abitava.

Attenzioni morbose. Scambiava messaggi hard con una ragazzina di 13 anni. Condannato il patrigno

Attenzioni morbose. Scambiava messaggi hard con una ragazzina di 13 anni. Condannato il patrigno

Una chat a sfondo erotico tra una ragazzina di soli 13 anni e il patrigno. Quello scambio di messaggi dal contenuto esplicito, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe andato avanti per mesi, con la piccola che almeno in un’occasione sarebbe rimasta da sola con l’uomo all’interno di un residence di Viserba. Per quella vicenda il nome di un cittadino ecuadoregno di 30 anni è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Rimini. Contro di lui un’accusa pesantissima: quella di aver tentato di compiere atti sessuali sulla figlia minorenne della compagna. L’indagato, difeso dall’avvocato Sonia Giulianelli, ha scelto la strada del rito abbreviato e nei giorni scorsi il gup di Rimini ha emesso nei suoi confronti una sentenza di condanna a 2 anni e 4 mesi. Il pubblico ministero Davide Ercolani aveva chiesto una pena di 3 anni e 6 mesi. Lo straniero dovrà inoltre risarcire la parte civile, rappresentata dalla minorenne e dal padre naturale, con 10mila euro. La vicenda comincia nel febbraio del 2020, quando il padre naturale della ragazzina accompagna la figlioletta al dopo scuola. Dopo aver fatto scendere la piccola dalla macchina e averla accompagnata fino all’ingresso, se ne va via tranquillo. Dopo circa venti minuti viene contattato al telefono dall’insegnante che, allarmata, gli spiega che la bambina a lezione non si è mai presentata. Spaventato a morte, il padre si fionda in macchina e comincia a fare avanti e indietro nelle strade di Viserba. Decide di andare a controllare nel residence in cui risiede il nuovo compagno dell’’ex moglie. Bussa alla porta dell’ecuadoregno che esce sul pianerottolo, dicendo però di non aver visto la ragazzina. Disperato, il padre torna in strada a cercarla fin quando - dopo quasi tre ore - la piccola viene finalmente trovata, non lontano dall’edificio che ospita il dopo scuola. Racconta al padre di aver trascorso il tempo con un amichetto. Una versione che però non convince l’uomo il quale è deciso ad andare fino in fondo. Comincia ad ispezionare il cellulare della figlioletta ed è lì che fa una scoperta inquietante. Sullo smartphone trova infatti diversi messaggi, con frasi sdolcinate e altre a sfondo sessuale, tra la minorenne e il patrigno. Scopre inoltre che, proprio quel pomeriggio, la ragazzina si era recata a casa dell’ecuadoregno, e che quest’ultimo aveva spudoratamente mentito dicendo di non averla vista. Sconvolto, corre a denunciare tutto alla polizia di Stato. La minore viene sottoposta ad una visita medica, che però non rileva segni compatibili con abuso sul suo corpo. Sarà poi il padre a denunciare il nuovo compagno dell’ex moglie.

l.m.