
Il trend di crescita prosegue. Sempre più classi in quarantena: 55 nella settimana compresa tra il 22 e il 28 novembre, come emerge dal bollettino dell’Ausl Romagna. Erano 42 nei sette giorni precedenti, 18 nel periodo 8-14 novembre, 4 a inizio mese. Delle 55 classi in quarantena, 17 sono alle scuole secondarie di primo grado (le medie), 12 alle elementari e altrettante alle scuole per l’infanzia (3-6 anni).
Cresce il contagio nelle scuole, dunque. Sono 1.187 le persone risultate positive al virus nel Riminese (3.401 in ambito romagnolo con oltre 52mila tamponi effettuati e un tasso di positività del 6,5%), di cui 266 studenti: poco meno di un contagio su quattro è riferito all’ambito scolastico. La fascia d’età 6-10 anni si conferma la più critica, con 90 casi nell’ultima settimana e un tasso di positività del 6% (1.502 i tamponi).
Il bollettino dell’Ausl evidenzia un "quadro epidemiologico – le parole del direttore sanitario Mattia Altini – che conferma una costante e ampia diffusione del virus". C’è un nuovo focolaio in una struttura socio-assistenziale, ma soprattutto c’è una crescita del tasso d’incidenza totale dei nuovi positivi ogni 100mila abitanti in tutti i distretti romagnoli: i tassi sono superiori alla soglia di 150, Rimini si attesta a 333 e Riccione addirittura a 352, dato più alto di tutta la Romagna insieme a quello di Forlì (353). C’è preoccupazione, "ma al contempo – sottolinea Altini – sappiamo che una risposta efficace c’è, la terza dose. Il vaccino costituisce l’arma fondamentale della lotta al virus: è sicuro, efficace e necessario per proteggere noi stessi e gli altri. Tutti i dati confermano che c’è un’enorme differenza fra vaccinati e non vaccinati in termini di possibilità di contrarre la malattia, ma soprattutto in materia di ospedalizzazioni e morti".
Per quanto riguarda i nuovi casi in provincia nella settimana 22-28 novembre, la metà si registra a Rimini, sopra i cento Riccione (120) e Santarcangelo (107). La curva dei contagi sale e allora "vaccinarsi è fondamentale, anche se non basta". La strada per frenare l’aumento dei casi passa inevitabilmente da "terza dose, ampliamento della popolazione vaccinata, mantenimento delle prassi comportamentali per il contenimento dei contagi, tracciamento e isolamento dei focolai, utilizzo massiccio delle mascherine. Da parte nostra – spiega il direttore sanitario dell’Ausl Romagna – l’impegno è massimo. I professionisti negli ospedali e sul territorio sono impegnati per garantire tutte le attività: tracciamento, vaccinazione e cura. Ma è bene – il monito di Altini – che il sistema sanitario non vada in affanno. Occorre continuare a convincere le persone che ancora non hanno fatto neanche la prima dose a vaccinarsi".
Giuseppe Catapano