Caos concessioni balneari. Il governo vuole evitare i bandi. Ma Rimini prepara già le aste

L’assessore Frisoni: "L’esecutivo continua a rinviare la riforma, si rischia contenzioso con l’UE. Stiamo lavorando alle gare". Il sindaco di Bellaria: "Chiederemo la proroga di un anno".

Caos concessioni balneari. Il governo vuole evitare i bandi. Ma Rimini prepara già le aste

Caos concessioni balneari. Il governo vuole evitare i bandi. Ma Rimini prepara già le aste

di Mario Gradara

Caos concessioni: i Comuni del Riminese in ordine sparso dopo le conclusioni cui è giunto il tavolo tecnico del governo. In sintesi: due terzi dei litorali italiani non sono attrezzati. La risorsa spiaggia è ampiamente disponibile: la quota di aree in concessione è il 33% del totale. Ergo, non servono le evidenze pubbliche per riassegnare le concessioni demaniali, previste dalla Bolkenstein. Il tavolo tecnico ha inoltre stabilito che nel calcolo si debba tener conto del dato nazionale (ma il convitato di pietra è, come sempre, l’Ue).

Mentre gran parte dei sindacati dei balneari esulta, arrivano previsioni fosche dal capoluogo: "È molto probabile a questo punto che si vada verso un contenzioso con l’Europa con procedura di infrazione – attacca l’assessore al demanio Roberta Frisoni –. Per i comuni italiani, con questa totale incertezza causata dalle mancate decisioni di un governo che si è insediato 13 mesi fa e non l’altro ieri, non cambia nulla. Non c’è alcuna decisione governativa e l’unica cosa in piedi sono i limiti temporali messi dalle sentenze del Consiglio di Stato e il decreto concorrenza del governo Draghi, comunque sottoposto alle prime. Come Comune di Rimini continuiamo con il crono programma stabilito: piano spiaggia, attività dell’unità che lavora alle linee guida dei nuovi bandi con l’obiettivo entro il 31 dicembre di approvare in giunta le linee d’indirizzo per fare le evidenze pubbliche. Non possiamo fare altro che così. Ed è paradossale che questo governo non si preoccupi di definire i decreti attuativi, lasciando che singoli comuni debbano procedere in ordine sparso senza nessuna regia nazionale".

Tace Riccione, commissariato. Mentre "Bellaria non farà dei salti nel buio – attacca il sindaco Filippo Giorgetti – Attendiamo comunicazioni dal governo, che sta gestendo una situazione ereditata da 20 anni. Noi a Bellaria abbiamo 147 concessioni sul demanio, 95 bagni e 42 chioschi bar. Non siamo in grado di emanare bandi così complessi in pochi mesi, siamo impegnato a gestire quelli del Pnrr. Chiederemo lo slittamento di un anno, in caso. Metteremo in condizione di lavorare gli operatori. Abbiamo già assegnato due concessioni a Igea Marina a primavera, e la spiaggia 33 di Bellaria".

"Assistiamo a un colpevole ritardo del governo coi decreti attuativi – commentacosì il sindaco di Misano Fabrizio Piccioni –. Nonostante l’assenza di linee guida ci stiamo muovendo con Cattolica e Riccione per condividere un percorso, tutto letteralmente da inventare e a rischio ricorsi a raffica, prima della scadenza del 31 dicembre, pubblicando le gare. A meno che non arrivi prima una proroga dal governo, ma con il placet dell’Unione europea". Sulla stessa lunghezza d’onda la sindaca di Cattolica Franca Foronchi.