Caos spiagge. I giudici: "Stop alle proroghe"

La sentenza del Consiglio di Stato su uno stabilimento balneare di Amalfi ribadisce l'inefficacia delle proroghe delle concessioni demaniali previste dal decreto 'Milleproroghe' del 2022. Il rischio è caos e contenziosi legali, con le attività di spiaggia in balia dei giudici.

Il futuro delle attività di spiaggia in balia dei giudici, in attesa della riforma del governo sulle concessioni. La sentenza di ieri sul Consiglio di Stato, sul caso di uno stabilimento balneare di Amalfi, si abbatte come un macigno sui bagnini. Per l’avvocato ed ex assessore al demanio di Rimini Roberto Biagini, il portavoce del Coordinamento nazionale mare libero, il verdetto è la riprova che la proroga delle concessioni è illegittima e che i bandi per assegnare le attività balneari sono inevitabili. "Il Consiglio di Stato sancisce la supremazia del diritto dell’UE che, secondo quei politici al soldo delle lobby dei balneari e dei rappresentanti delle associazioni di categoria, sarebbe stata messa in dubbio dalla Cassazione il 23 novembre". Pronunciandosi sulla proroga concessa a uno stabilimento di Amalfi, il Consiglio di Stato con la sentenza di ieri "ha ribadito l’inefficacia delle proroghe alla scadenza delle concessioni demaniali previste dal decreto ’Milleproroghe’ del 2022. Come spesso abbiamo detto in proposito, le bugie della politica e dei balneari hanno le gambe corte". Va detto che il Comune di Rimini, in anticipo rispetto a tante altre località costiere in Italia, ha già fissato regole per i bandi di assegnazione delle attività di spiaggia, in attesa di delucidazioni dal governo. Ma le gare, nel caso non potranno che tenersi nel corso del 2024. Per il Consiglio di Stato le concessioni attuali scadano a fine dicembre. Cioè tra pochi giorni. Inevitabile il rischio di caos e di contenziosi legali.