Bufera sulla Carim, il procuratore: "Senza la crisi forse non sarebbero emersi i reati"

L'attuale presidente dell'istituto bancario: "Estraneità di tutti gli attuali organi di amministrazione e controllo"

Banca Carim (foto Bove)

Banca Carim (foto Bove)

Rimini, 20 febbraio 2015 - «La crisi ha fatto venir meno le risorse e minori risorse hanno fatto emergere i problemi: senza problemi forse i reati non sarebbero venuti alla luce». Lo afferma il procuratore capo della Procura di Rimini, Paolo Giovagnoli, sul terremoto che ha scosso Banca Carim: sono indagate 26 persone, di cui 24 tra ex amministratori e manager e due commissari della Banca d'Italia.

Le accuse vanno da associazione a delinquere a false comunicazioni sociali e indebita restituzione dei conferimenti. Nel mirino degli investigatori - il pm Luca Bertuzzi e la Guardia di finanza - la concessione di finanziamenti senza le dovute garanzie. L'avviso di conclusione indagini è stato notificato ieri, a pochi giorni dalla richiesta di sequestro preventivo di beni per 749mila euro per nove degli indagati per il fallimento Aeradria.

Tuttavia, dalle parole del procuratore sembra esclusa una volontà precisa di colpire il cosiddetto 'sistema Rimini': «Non abbiamo scardinato un sistema - conclude Giovagnoli - imputiamo dei reati». Intanto, il Gip del tribunale di Rimini ha rigettato l'istanza di sequestro preventivo di beni agli indagati per circa 10 milioni di euro pari alla perdita patrimoniale dell'istituto, in quanto, secondo il giudice la condotta illecita non avrebbe prodotto un profitto diretto ma un danno per la banca.

In giornata è intervenuto anche il presidente dell'istituto bancario Sido Bonfatti per sostenere che gli attuali organi sono estranei all'inchiesta. «Banca Carim ha appreso dalla stampa le notizie su avvisi di conclusione di indagini preliminari  - ha affermato Bonfatti -condotte dalla Procura della Repubblica di Rimini sugli ex esponenti aziendali e sui Commissari Straordinari». 

Tra i 26 indagati figuarno anche Riccardo Sora, commissario di Banca d'Italia impegnato in questi giorni nella verifica di Banca dell'Etruria. Sora è indagato per indebita restituzione dei conferimenti insieme all'altro commissario Bankitalia, Piernicola CarolloSora e Carollo sono intervenuti in Carim nell'ottobre del 2010.

«La Banca, nel rimarcare che nessuno degli esponenti in carica è stato interessato da analoghi provvedimenti - aggiunge Bonfatti -, si riserva ogni necessaria valutazione in merito, a tutela del patrimonio e della propria reputazione, sottolineando non solo la estraneità di tutti gli attuali organi di amministrazione e controllo agli addebiti formulati, ma soprattutto l'assoluta correttezza della gestione post-commissariale».