Cassa integrazione record. Quattro milioni di ore

Cgil: "Dati allarmanti nel 2023, tanti addetti a rischio anche quest’anno"

Cassa integrazione record. Quattro milioni di ore

Cassa integrazione record. Quattro milioni di ore

Quattro milioni di ore di cassa integrazione nel 2023 per i lavoratori del Riminese. Un’impennata al ricorso agli ammortizzatori sociali che preoccupa (e non poco) la Cgil, anche perché "non si vede la fine. Anche l’inizio del 2024 si è caratterizzato per un massiccio ricorso alla cassa integrazione, specie nel settore della metalmeccanica".

I dati dell’anno appena trascorso sono numeri che allarmano. Stando all’indagine fatta dalla Cgil sulla base dei numeri forniti dall’osservatorio Inps, nel 2023 nella nostra provincia le ore di cassa integrazione "sono cresciute del 21,6 per cento rispetto al 2022". In totale sono state ben 3.971.186: più di quelle fatte l’anno scorso nella provincia di Forlì-Cesena (dove si è arrivati a quasi 3,5 milioni), meno di quelle di Ravenna (poco meno di 5 milioni). Guardando ai dati dal 2010 a oggi, nella provincia di Rimini era dal 2016 che non si arrivava a questi livelli, fatta eccezione per il 2020 e il 2021 a causa della pandemia e dei conseguenti effetti sull’economia e su tante aziende. Scendendo poi nei dettagli, a soffrire è anche l’artigianato. Un settore per il quale, prosegue la Cgil, i numeri "non sono affatto confortanti". Da gennaio a novembre 2023 sono stati collocati mensilmente in sospensione in media 162 lavoratori, con una tendenza in aumento che non si è arrestata nemmeno nei mesi estivi: dai 94 lavoratori di gennaio in 21 imprese si è arrivati a 318 in 48 aziende a novembre. Il settore metalmeccanico artigiano è quello che ha usato maggiormente il fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Eber).

Pesano sull’aumento della cassa integrazione soprattutto i settori dell’industria e delle costruzioni, che destano "forti preoccupazioni". Se al momento è la cassa integrazione per crisi temporanee a trainare l’impennata, "va assolutamente scongiurato uno scenario nel quale si riduca strutturalmente il lavoro nei settori industriali dell’economia della nostra provincia", osserva il sindacato. Per questo vanno sostenuti interventi "per la salvaguardia del tessuto produttivo locale" e "azioni di sistema per la transizione ecologica, l’economia circolare, l’innovazione e la ricerca". Interventi necessari, per la Cgil, anche alla luce del forte aumento di aziende in crisi. Solo nel 2023 sono finite in liquidazione o in fallimento 96 aziende del Riminese, contro le 76 del 2022. Una crisi che non ha risparmiato imprese storiche della nostra provincia, come Fontanot e Melograno.