Concessioni all’asta: "Lavoriamo sui criteri"

La strategia della Regione se dal governo non uscirà una norma nazionale. Corsini: "Proporremo gli indennizzi per le aziende non confermate".

Concessioni all’asta: "Lavoriamo sui criteri"

Concessioni all’asta: "Lavoriamo sui criteri"

"Indennizzi per il valore delle aziende". L’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini parte da qui. "Se il governo non si muoverà, lo faremo come Regione". La partita delle aste per le concessioni balneari si giocherà sui criteri da inserire nei bandi. Se è vero che la Regione non può legiferare in materia di concessioni demaniali, è altrettanto certo che non se ne starà alla finestra a guadare mentre i Comuni procedono in ordine sparso in mancanza di una norma nazionale. "E’ evidente che il governo è chiamato a esprimere una norma che valga per l’intero territorio nazionale – precisa l’assessore –, ma fino ad oggi non lo ha fatto rimandando il tutto a dopo le elezioni europee, sperando in un contesto che gli possa consentire di ottenere le migliori condizioni possibili". Condizioni che per l’assessore non prendono più in considerazione lo stop ai bandi. "Su questo penso che anche al governo abbiano ben capito che dalla Bolkestein non se ne esce. Inoltre le ultime sentenze del Consiglio di Stato sono altrettanto chiare. Al governo stanno prendendo tempo, ma il tempo è ormai scaduto". Ed eccoci tornati ai Comuni. Le amministrazioni sono strette in una forbice. Da un lato ci sono le cooperative dei bagnini che chiedono di attendere una norma nazionale che continua a non arrivare. Dall’altra funzionari e dirigenti nei municipi hanno il 31 dicembre di quest’anno come termine per l’assegnazione delle concessione, ed hanno fretta di procedere con le aste. Tutto questo si traduce in municipi che rischiano di procedere in ordine sparso con criteri diversi. "Come Regione stiamo incontrando da tempo le amministrazioni per cercare di uniformare per quanto possibile le intenzioni. Lo abbiamo fatto anche in occasione dell’atto che ha consentito di prendersi questo anno, il 2024 come consentito dalla legge, per procedere con le aste delle concessioni scadute al 31 dicembre". Ma ora si apre la partita dei criteri da inserire nei bandi. "Se il governo continuerà a non procedere anche dopo le elezioni europee, lo faremo come Regione in estate. Possiamo fare un atto di giunta rivolto alle amministrazioni comunali, per individuare i macro criteri su cui basare i bandi". E "il primo criterio da cui partire dovrà essere quello dell’indennizzo. Non parlo dell’investimento che uno stabilimento può avere fatto, ma del valore dell’azienda, come accade per tante altre attività quando le si va ad acquistare".

Andrea Oliva