Concessioni balneari: "Situazione esplosiva, siamo in grave ritardo servono provvedimenti"

L’esortazione arriva da Legacoop dopo la manifestazione di Roma .

Concessioni balneari: "Situazione esplosiva, siamo in grave ritardo servono provvedimenti"

Concessioni balneari: "Situazione esplosiva, siamo in grave ritardo servono provvedimenti"

Con la stagione turistica alle porte "il tempo è esaurito: il Governo faccia chiarezza per la filiera balneare e per chi vive e lavora grazie alla spiaggia, con una legge di riordino adeguata". L’esortazione arriva da Legacoop sulla scia della manifestazione organizzata, giovedì a Roma, da Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, in cui il settore ha espresso la sua posizione.

"La situazione - spiega la stessa Legacoop Romagna in una nota - è ormai esplosiva. Senza una legge di riordino adeguata, siamo sempre più vicini al caos normativo ed economico, perché il sistema pubblico e privato non possono affrontare in modo ordinato e omogeneo la messa a bando delle concessioni in queste condizioni". A giudizio dell’associazione "nel tavolo tecnico di mercoledì, nulla di concreto è emerso per mettere ordine nella questione. L’Esecutivo ha confermato il proprio impegno nel continuare la trattativa con la Commissione Europea sul tema della scarsità della risorsa spiaggia e delle concessioni demaniali. Troppo poco, troppo tardi. Siamo ormai fuori tempo massimo per dare alla categoria garanzie per il proprio lavoro. Servono provvedimenti urgenti e condivisi che ormai sono indifferibili e rendono evidente come il Governo debba passare dalle parole ai fatti". La data finale per le concessioni demaniali marittime è fissata per il 31 dicembre 2024 e, in assenza di nuovi provvedimenti, i comuni stanno organizzando bandi per la riassegnazione delle spiagge, uno difforme dall’altro. In questo clima di attesa l’unica certezza è data dalla mappatura ufficiale delle coste italiane: il Governo ha stabilito che solo il 33% dei nostri litorali sia occupato da concessioni.

"Se non avremo certezze in tempi brevi siamo pronti a mettere in campo forme di protesta eclatanti a partire dal prossimo 2 giugno, Festa della Repubblica – ha minacciato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio – Vogliamo difendere a tutti i costi il diritto al lavoro sancito dalla nostra Costituzione. Il comparto, poi, è fermo con gravi danni all’indotto: in questa situazione è da pazzi pensare di programmare degli investimenti per migliorare l’offerta dei servizi di spiaggia. Ne risulterà danneggiato l’intero settore turistico".