Cuore romagnolo Bagnini e studenti in mezzo al fango "Ne usciremo insieme"

Centinaia di volontari hanno raggiunto le zone colpite dalla tragedia "Spalo da cinque giorni e lo farò fino a quando avrò le energie" .

Cuore romagnolo  Bagnini e studenti  in mezzo al fango  "Ne usciremo insieme"

Cuore romagnolo Bagnini e studenti in mezzo al fango "Ne usciremo insieme"

La Romagna si sta rimettendo in piedi e ad aiutarla non è solo il tanto atteso sole, ma anche il lavoro dei burdel de paciug. Li chiamano così i volontari (sono migliaia) che da tutt’Italia si sono rimboccati le maniche e sono corsi in aiuto alle città della Romagna più colpite dall’alluvione. Tra questi tantissimi riminesi, che si sono muniti di buona volontà e di stivali e sono scesi in mezzo al fango. "Quando sono arrivato e ho visto la situazione non potevo credere ai miei occhi", racconta Alex Semprini, un ragazzo di 28 anni di Coriano che insieme alla fidanzata Carolina e al padre Luca, è andato a Faenza, dove il Lamone ha rotto gli argini. "E’ innimaginabile capire l’enorme disastro provocato da queste alluvioni".

Anche l’associazione dei marinai di salvataggio di Rimini si è unita agli ’angeli del fango’. I bagnini hanno indossato la divisa e sono andati a Forlì, spinti da uno spirito di squadra. "Sono felice di poter dare una mano alla mia terra - spiega Denise, una bagnina riminese - C’è ancora tanto da fare e c’è bisogno di un contributo da parte di tutti noi". Sono molti gli studenti che sono partiti per raggiungere le zone colpite dalla tragedia. "Sono stato a Cesena, Cervia e Forli, la situzione è davvero drammatica, moltissime persone hanno perso tutto ciò che avevano. Come romagnolo mi sentivo in dovere di fare qualcosa - racconta Elia, riminese di 23 anni - Questo è il quinto giorno che sono al lavoro per aiutare e lo farò finchè avrò energia".

Gli ‘angeli’ sono partiti anche da Riccione, dove un gruppo di volontari si è munito di badili, stivali e sorrisi per raggiungere Cesena e Forlì. "Mi sono iscritta a un gruppo Telegram – racconta Rita – Siamo un gruppo di 300 persone di tutte le età. Abbiamo portato soccorso a diverse attività commerciali, abbiamo liberato case e magazzini cercando di fare il possibile. Ho visto i ricordi di una vita completamente spazzati via. E’ fondamentale che ognuno faccia la sua parte e sopratutto è importante che rimanga costante l’affluenza di volontari anche nelle prossime settimane".

Marzia Versiglia