Da "Amarcord" ai "Vitelloni". Un connubio tra arte e cinema

Nuovi murales ispirati a Fellini dipinti da Agim Sulaj a Rimini. Iniziativa de Borg celebra La Strada, I Vitelloni e Amarcord. Inaugurazione venerdì durante festival La Settima Arte. Sulaj, pittore albanese residente a Rimini da trent'anni, racconta legame con la città e l'opera del maestro.

Da "Amarcord" ai "Vitelloni". Un connubio tra arte e cinema

Da "Amarcord" ai "Vitelloni". Un connubio tra arte e cinema

La primavera porta dei nuovi murales al borgo San Giuliano: le opere, tutte ispirate alle immortali pellicole del maestro Fellini, portano la firma di Agim Sulaj, noto pittore di origine albanese, da oltre trent’anni insediatosi a Rimini. Questo il risultato della nuova iniziativa promossa dalla società de Borg che ha deciso di portare avanti la tradizione dei murales con tre nuovi soggetti: l’omaggio al film La Strada – di cui proprio quest’anno ricorrono i 70 anni – con il ritorno al borgo di Zampanò (via Padella), l’omaggio a I Vitelloni con la celebre scena "lavoratori?" (via Trai) ed infine da Amarcord la bellissima scena corale del pranzo a casa di Titta (via Pozzetto). Il primo murales dedicato a Zampanò sarà inaugurato venerdì alle 17.30, nell’ambito del festival La Settima Arte, in programma fino a domenica. Agim Sulaj è vignettista, illustratore e pittore. Nasce a Vlora (Albania) nel 1960, diplomato dall’Accademia di Belle Arti di Tirana. Collaborava dal 1985 con la rivista politica-satirica Hosteni dove scopre il mondo dello humour e della satira, che diventerà uno dei suoi ambiti artistici preferiti. Dal 1993, vive e lavora a Rimini dove si trasferì con la sua famiglia. "Mai avrei potuto immaginare che, tra tante città, da grande io sarei andato ad abitare proprio a Rimini, la città di Fellini, il borgo del suo Amarcord – ha detto l’illustratore –. E risiedendo a Rimini, e diventando cittadino italiano, Amarcord ha accompagnato tutta la mia vita, perché racconta anche il mio “amarcord”, il ricordo incancellabile della Valona della mia infanzia e della mia primissima gioventù, una città come Rimini, adagiata sulle rive morbide e dolcissime di un mare luminoso. Che è lo stesso mare per entrambe, quell’Adriatico che unisce, affratella e mi rende felice, perché mi sembra di non esser mai partito da casa mia".