Dai campi agli scantinati "Ho voluto dare una mano, ora parto per il cesenate"

Dai campi agli scantinati  "Ho voluto dare una mano,  ora parto per il cesenate"

Dai campi agli scantinati "Ho voluto dare una mano, ora parto per il cesenate"

Chi ha offerto un alloggio per ospitare gli sfollati dalle zone alluvionate della Romagna. Chi si è messo gli stivali ed ha iniziato a spalare fango dagli scantinati dei cittadini rimasti colpiti. Chi, ancora, ha usato i propri trattori per intervenire ed evitare danni durante le inondazioni. Sono gli agricoltori che non si sono limitati a difendersi dall’ondata di maltempo, ma quando possibile hanno voluto dare una mano. Il Podere Bianchi di Coriano ha messo a disposizione i propri locali per gli sfollati dalle zone alluvionate. Stessa cosa hanno fatto l’Agriturismo Il Capannino di Allevi di Montescudo–Monte Colombo e l’azienda agricola Pecci di San Clemente. Poi ci sono gli agricoltori come Ferruccio Bagli (in foto) che hanno indossato il giubbotto dell’associazione carabinieri a cui fa riferimento, e ha imbracciato la pala.

"Nei primi due giorni abbiamo seguito le indicazioni della Protezione civile monitorando i sottopassi evitando accessi pericoli per la cittadinanza e tenendo monitorato il Marecchia all’altezza del ponte della statale 16". Bagli ha fatto da sentinella "rimanendo in costante contatto con la Protezione civile prima e durante la chiusura e successivamente per l’apertura del ponte". Da giovedì ci siamo spostati presentando la nostra opera a Riccione dove ci sono tanti seminterrati e garage da liberare". Nel riminese l’emergenza si sta riducendo, "ma per me non è finita. Mi sto preparando a partire sempre con la Protezione civile nelle zone alluvionate del cesenate". Secondo Coldiretti, "gli agricoltori delle nostre campagne seppur coinvolti gravemente dall’allerta rossa e dai danni generati dalla spaventosa alluvione, si prodigano con tutte le forze, l’impegno e i mezzi, per aiutare".