"Giusto chiudere la legislatura. Al lavoro per le future alleanze"

Il Segretario al Lavoro fa un bilancio e pensa alle prossime sfide: "Per la Dc la priorità è l’Europa"

"Giusto chiudere  la legislatura. Al lavoro per le future alleanze"

"Giusto chiudere la legislatura. Al lavoro per le future alleanze"

Oltre quattro anni di lavoro, la fine della legislatura e ora nuove elezioni. Fa un passo indietro per ripensare a quello che è stato, ma ne fa anche già tre avanti il segretario di Stato al Lavoro, Teodoro Lonfernini. Pensando alle strategie e ai programmi della sua Democrazia cristiana in vista della prossime elezioni. Mettendo l’Europa al centro, giusto Segretario?

"La chiave di lettura sarà sicuramente europeista. Il nostro futuro guarda in quella direzione. Da qui a breve bisognerà capire chi siederà al nostro stesso tavolo con i nostri stessi obiettivi".

La spina alla scorsa legislatura è stata staccata in maniera piuttosto traumatica. Se l’aspettava proprio così?

"Traumatica o no, non si poteva proseguire in quel clima. Il Consiglio grande e generale era ’ingessato’ dalla contrapposizione tra maggioranza e opposizione. Diciamo che abbiamo interpretato male la fine della legislatura. Avremmo potuto farlo con più maturità politica. Il richiamo al consenso ha distratto molti dagli obiettivi che si sarebbero potuti ancora raggiungere".

Cosa si porta con sé di questa legislatura pensando alla ‘sua’ Segreteria?

"In generale il bilancio è stato positivo in un periodo complicato. Dal Covid, alla guerra, poi la crisi energetica... Siamo riusciti a gestire bene le emergenze. Riorganizzare le norme del mercato del lavoro è stato un passo importante compiuto. E farlo seduti tutti allo stesso tavolo, dalle associazioni di categoria ai sindacati, mi ha reso particolarmente orgoglioso. Ho lavorato sull’equilibrio, non per dividere, e spero di esserci riuscito".

C’è altro?

"Due parole sul livello di disoccupazione al di sotto dei minimi storici penso debbano essere spese. Un grande risultato".

Accordo di associazione con l’Ue, dicevamo. Si riparte da qui?

"Si riparte da un progetto serio che ha come fondamenta una base programmatica oggi molto europeista, questo è certo. Ora è necessario capire e comprendere le future alleanze".

Un grande Centro unito, o una grande famiglia che guarda anche a Sinistra?

"La situazione è da valutare. Dovremo capire se optare per un progetto più moderato o uno aperto alla parte più riformista. Ci confronteremo sulle idee, sugli obiettivi da raggiungere per il bene del Paese".