Gli ambulanti:: "Qui non servono altri bandi"

Il Presidente Mattarella interviene sulla durata delle concessioni degli ambulanti, definita nel 2020 da varie regioni italiane. Gli ambulanti Fiva Confcommercio e Confesercenti difenderanno i bandi fatti, poiché la scadenza a 12 anni dà tranquillità ai giovani. La concorrenza online e la qualità delle merci sono in calo.

"Ci sorprende che il presidente Mattarella intervenga sulla durata delle concessioni degli ambulanti, visto che nel 2020 la stessa è stata definita con una legge di varie regioni italiane, compresa l’Emilia Romagna, dopo l’ampio confronto istituzionale a vari livelli, e con lo stesso Mattarella". È la reazione di Nicola Angelini, responsabile degli ambulanti Fiva Confcommercio, alle parole del presidente. "Difenderemo i bandi fatti – aggiunge –, anche perché fissarne la scadenza a 12 anni, cioè il 2032, è stato anche un modo per dare tranquillità ai giovani, cercando di evitare l’abbandono di un settore in crescente difficoltà". "Il presidente teme non ci sia concorrenza – fa eco Pier Angelo Domeniconi, il responsabile degli ambulanti per la Confesercenti – Nella nostra regione è stato assegnato un punteggio che conferiva un vantaggio al titolare della concessione. Ma ciò è avvenuto meno di 4 anni fa, alla scadenza delle concessioni, dopo una lunghissima serie di confronti anche con esperti di diritto. Sono stati fatti bandi per la riassegnazione delle aree di vendita, con validità a 12 anni". Risultato? "Gran parte delle circa 400 concessioni per il solo territorio comunale di Rimini sono state riconfermate – aggiunge Domeniconi – Ci sono state alcune rinunce. Ma il nostro settore è in crisi. Soffriamo la concorrenza dell’online e il progressivo calo della qualità delle merci, per il subentro di numerosi operatori stranieri che vendono prodotti di basso livello. Qualunque ambulante oggi può trovare sempre posto nel mercato di Rimini: gli stalli infatti non sono tutti occupati".