Gli anni d’oro del turismo. La Rimini dell’incanto

Nell’ultimo libro di Alessandro Catrani rivive il periodo della Belle Èpoque

Gli anni d’oro del turismo. La Rimini dell’incanto

Gli anni d’oro del turismo. La Rimini dell’incanto

La Belle Epoque di Rimini. A condurre i lettori in una Rimini per certi versi sconosciuta ma intensa, mondana e al centro delle attenzioni di mezza Europa, è Alessandro Catrani, autore de ‘Gli anni dell’incanto’. Il volume edito da Panozzo, raccoglie immagini della collezione privata dell’autore che conta almeno 30mila fotografie e stampe raccolte in 42 anni di passione e ricerca.

Sfogliando le pagine il lettore viene coinvolto in un viaggio per personaggi, luoghi e argomenti in una città che anticipava e dettava le tendenze. Sono gli anni a cavallo tra fine Ottocento e primi del Novecento. E’ in questo periodo che l’ultima opera di Catrani accende i riflettori su una scena internazionale con Rimini al centro. Sono i tempi delle terrazze del Kursaal, dello studio e successiva realizzazione del Grand Hotel, di una Rimini in cui si potevano incontrare Eleonora Duse e Gabriele D’annunzio. Un luogo in cui artisti e pensatori si ritrovavano nei salotti, nelle ville e nelle feste mondane. Anni in cui, ricorda Catrani, "a Rimini c’erano almeno sei cinema muti, una rarità se pensiamo che in grandi città nel medesimo periodo se ne poteva contare appena uno". Anni di eccezionale effervescenza del pensiero, delle mode, con Tommaso Marinetti che si faceva immortalare sulla sedia, mentre se ne stava sulla terrazza della propria stanza al Grand Hotel. Un’epoca fatta di artisti e di teatri. Una Rimini oltre la spiaggia, dove si incontrava la realtà che emerge nelle pagine de ‘Gli anni dell’incanto’ e che trova nella contessa Blanche, una sorta di Virgilio capace di condurre il lettore in un viaggio alla scoperta della Belle Epoque riminese. Alla contessa, Catrani ha riservato la copertina del libro. Figura chiave e simbolica, Bianca Zampini conobbe Rimini da attrice nel 1899. In seguito divenne moglie del ricchissimo ferrarese Carlo Aventi Roverella, conte di Sorrivoli e di Castelfalcino. La contessa Blanche divenne la regina dei salotti balneari, innovatrice della moda, musa di artisti. In viale Regina Elena fece costruire un cottage in stile esotico che ben presto divenne luogo delle più sfarzose feste della nobiltà italiana, ricorda l’autore. In quel periodo nacque il Grand Hotel ricordato con una stampa inserita nel volume in cui si vedono le cupole andate distrutte in un incendio. Ma, notizia d’oggi, potrebbero essere ripristinate. Al progetto sta lavorando l’attuale proprietà che di recente ha avuto un incontro con il sindaco Jamil Sadegholvaad. Il volume ‘Gli anni dell’Incanto’ verrà presentato sabato alle 17 in Sala Ressi al Teatro Galli.

Andrea Oliva