I gioielli della Fondazione. Esposti al Museo della Città

Maxi deposito di opere d’arte della Carim a disposizione della collettività. Dalle tavole di Giuliano e Piero da Rimini ai capolavori del sommo Guido Reni. .

I gioielli della Fondazione. Esposti al Museo della Città

I gioielli della Fondazione. Esposti al Museo della Città

Il nucleo più prezioso sono le opere del Trecento riminese, le tavole di Giuliano e Piero da Rimini e di Giovanni Baronzi. Vi si affiancano dipinti dal Quattro al Settecento, di Giovanni Francesco da Rimini, Benedetto Coda e del sommo Guido Reni. Alla luce della realizzazione della nuova Galleria Buonadrata da parte della Fondazione Cassa di Risparmio e della decisione dell’amministrazione comunale di ristrutturare gli spazi Museali, Fondazione e Comune "hanno ritenuto maturi i tempi per rinnovare l’accordo stipulato oltre 20 anni orsono, che prevede il deposito della parte più importante e preziosa della collezione d’arte della Fondazione presso il Museo della Città". I due enti "hanno voluto rilanciare con forza un sodalizio culturale che mira a meglio custodire un patrimonio di questa rilevanza, ma anche a valorizzarlo e renderlo più efficacemente fruibile". E questo, nell’imminenza della riapertura della sezione dall’Altomedioevo al Rinascimento che, radicalmente rinnovata, andrà a rivoluzionare il percorso di visita del museo. Di questo segmento del Museo, le opere del Trecento riminese della Fondazione costituiscono un nucleo essenziale. Ma non si limitano a questi i tesori della Fondazione esposti qui. Un percorso nel percorso, composto da 16 dipinti e 56 ceramiche e medaglie, che si affiancano alle testimonianze artistiche presenti.

"A distanza di venti anni abbiamo rinnovato la convenzione e concordato con il Comune ulteriori forme di valorizzazione di quello che è un patrimonio a disposizione di tutti, nel più generale obiettivo di favorire la crescita culturale della città e del suo territorio", commen ta Mauro Ioli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio. "Il rinnovo, dopo 20 anni di questo accordo con la Fondazione che ringrazio a nome della comunità – afferma il sindaco Jamil Sadegholvaad – non è un semplice passaggio tecnico ma rientra in quel percorso di valorizzazione della cultura che va oltre la competizione della Candidatura per il 2026. L’obiettivo è quello di potenziare, completare e costruire ex novo quelle infrastrutture culturali strategiche, capaci di fungere non tanto e non solo da attrattore turistico di ‘città d’arte’ ma di rendere gli stessi riminesi protagonisti di una nuova forma di partecipazione, basata sulla consapevolezza che storia e arte sono ancora il propellente principale per guardare con fiducia al domani".