Il ’Cagnone’ Mazzuca testimone di due secoli

Il libro di Federico Bini sarà presentato il 3 aprile ai Giochi del Titano per i Mercoledì d’autore.

Il ’Cagnone’ Mazzuca testimone di due secoli

Il ’Cagnone’ Mazzuca testimone di due secoli

Il prossimo 3 aprile alle ore 18.30, presso Giochi del Titano, ripartirà il "Mercoledì d’autore".

Appuntamento con Federico Bini ed il suo "Il Cagnone. Giancarlo Mazzuca, testimone di due secoli" (ed. Minerva). Modera Giuseppe Tassi.

L’autore compone un accurato ritratto del famoso giornalista, scrittore e politico, descrivendo le numerose “intersezioni” della sua esistenza personale e professionale con figure di spicco, eventi di rilievo, passaggi importanti della storia del nostro Paese. Perché Giancarlo Mazzuca, ex direttore di Qn e de il Resto del Carlino, è stato un protagonista della cultura italiana. Un arciromagnolo con un profondo amore per la sua terra d’origine (la Romagna), l’Italia e il giornalismo. Nella sua lunga e prestigiosa carriera ha attraversato due secoli descrivendo, osservando e incontrando grandi, geniali e controversi italiani: Gianni Agnelli, Silvio Berlusconi, Raul Gardini, Indro Montanelli, Gianni Brera, Giovanni Spadolini, Vittorio Feltri, Attilio Monti, Enrico Cuccia e molti altri.

Spiega l’autore: "La vita del Cagnone è un viaggio ricco di incontri, aneddoti, retroscena, ascese e cadute di chi è arrivato a toccare il potere da vicino, dedicando tutto il tempo al proprio mestiere. E oggi, alla soglia di quasi ottant’anni, guardandolo negli occhi spesso persi nel vuoto, mi viene da chiedergli: ma, alla fine, sei stato felice, Giancarlo? Lui, conoscendolo, scuoterà la testa bofonchiando qualcosa in dialetto per non rispondere e facendo abilmente scivolare il discorso su un diverso argomento. Spetterà quindi al lettore dare una risposta e ritrovare in questi due secoli del Cagnone ricordi, episodi, curiosità di un mondo che ormai non c’è più".

Spiega Vittorio Feltri nella prefazione: "Mazzuca sa essere simpatico, gioviale, leale, ma sotto l’apparente candore nasconde una gran furbizia da navigatore dei sette mari".