Il call center della droga. Rider della coca pizzicato durante una consegna

Arrestato un 21enne albanese: il sospetto degli inquirenti è che faccia parte di una banda che rifornisce i ’clienti’ della Riviera su appuntamento .

Il call center della droga. Rider della coca pizzicato durante una consegna

Il call center della droga. Rider della coca pizzicato durante una consegna

Una sorta di ‘rider’ della cocaina che riforniva i clienti di polvere bianca ogniqualvolta ne avevano bisogno. A finire in manette è stato un albanese di soli 21 anni, incensurato, arrestato lunedì scorso dai carabinieri della compagnia di Rimini. Il sospetto degli inquirenti, ora al lavoro per ricostruire la filiera dello spaccio, è che dietro il giovane corriere della droga ci fosse un giro molto più ampio: una specie di call center dello stupefacente al quale i consumatori abituali si sarebbero puntualmente rivolti per prenotare la consegna di cocaina. Una volta effettuato l’ordine, non dovevano far altro che presentarsi nel luogo concordato e attendere l’arrivo del ‘pony express’ per vedersi recapitare le dosi.

Un copione che, stando a quanto emerso, si sarebbe ripetuto anche lunedì scorso, quando i militari dell’Arma sono entrati in azione fermando il 21enne albanese. Quest’ultimo aveva appena raggiunto l’auto di un 36enne residente nel Pesarese – il suo cliente – consegnandoli tre dosi di polvere bianca. I suoi movimenti non sono però passati inosservati, così i militari dell’Arma sono intervenuti, recuperando lo stupefacente. Dopo essere stato identificato, il giovane è stato accompagnato in caserma per gli accertamenti di rito e l’altro ieri è comparso davanti al giudice del tribunale di Rimini dove è stato sottoposto al processo per direttissima. Lo straniero, difeso dall’avvocato Giuliano Renzi, è stato condannato a un anno e 6 mesi con la sospensione della pena.

Sono in corso ulteriori indagini per ricostruire la catena dello spaccio ed accertare così eventuali collegamenti con altre persone implicate nel possibile giro di spaccio. Il dubbio degli inquirenti è che il 21enne fungesse unicamente da ‘galoppino’ all’interno di un meccanismo molto più complesso e ramificato, provvedendo ad effettuare le consegne di droga seguendo le direttive che venivano impartite da altre persone. Uno scenario che è adesso al vaglio degli investigatori.

Nel frattempo resta alta l’attenzione delle forze dell’ordine nella lotta allo spaccio, specialmente nella zona sud di Rimini, ma anche in corrispondenza delle fermate del Metromare, nei parchi pubblici e attorno alla stazione ferroviaria, considerate vere e proprie zone calde per il traffico di droga in città.