Il Carlino è un compagno di viaggio

Il primo numero uscì nel 1885: perché il giornale si chiama così e come si è sviluppato negli anni.

Il Resto del Carlino è il giornale che ogni abitante dell’Emilia-Romagna sfoglia ogni giorno. Ma qual è la storia di questo nome? Il giornale prende il nome da un quotidiano di Firenze del 1885 chiamato il Resto al Sigaro: un sigaro costava otto centesimi e il giornale veniva dato come resto ai dieci. Alcuni amici giornalisti, Cesare Chiusoli, Giulio Padovani e Alberto Carboni, portarono l’idea in Emilia-Romagna e rinominarono un giornale bolognese ‘Il Resto… del Carlino’, che all’epoca era una moneta coniata nello stato pontificio del valore di dieci centesimi, e a Bologna significava ironicamente ‘regolare i conti’. Sabato 21 marzo 1885 uscì il primo numero. Il quotidiano è stato creato per coloro che non hanno tempo di leggere le pagine dei grandi giornali, perché vogliono subito sapere fatti e notizie in modo veloce. Inizialmente faceva solo 8.000 copie mentre ora sono oltre 100.000 quelle che raggiungono i lettori. Il giornale all’inizio veniva dato come resto al primo sigaro della giornata o nelle botteghe oltre che nelle rarissime edicole; oggi fa capo al gruppo Monrif e insieme a Il Giorno e La Nazione costituisce il Quotidiano Nazionale.

Leonardo Molari

e Virginia Olmeda