Il dramma della povertà. Oltre 4mila alla Caritas: "Sempre più anziani ci chiedono un aiuto"

L’indagine: tra chi si rivolge ai volontari uno su cinque ha più di 65 anni il vescovo Anselmi pronto a varare "un piano speciale per gli indigenti". Le storie delle famiglie. Gaetano: "Ho tre figli, il mio stipendio non basta".

Il dramma della povertà. Oltre 4mila alla Caritas: "Sempre più anziani ci chiedono un aiuto"

Il dramma della povertà. Oltre 4mila alla Caritas: "Sempre più anziani ci chiedono un aiuto"

Pietro è pensionato. Lavorava nel negozio dei genitori, quando questi sono venuti meno si è ritrovato i debiti "e ho perso tutto". Oggi con la pensione minima "vivo in casa popolare, ma non riesco a fare fronte alle spese, per questo vado alla Caritas".

Quella di Pietro è la storia di tanti che si rivolgono alla Caritas in provincia. Tra questi il numero di anziani sta aumentando. I cosiddetti over 65 sono sempre di più. Se è vero che il numero di persone aiutate dalla Caritas sta diminuendo, è altrettanto vero che gli accessi, dunque gli aiuti erogati. continuano a crescere. Una situazione che testimonia come crescono le difficoltà nel cercare di uscire dalla propria condizione di povertà. Quella di Piero è una storia come tante altre a cui aggiungere l’incognita della salute con il passare degli anni: "Nell’ultimo periodo sono sopraggiunti dei problemi di salute piuttosto seri, ma cerco di non perdermi d’animo e quando mi sento giù accendo lo stereo e mi metto a ballare". Tra gli anziani sono le donne a essere più presenti negli accessi, il 57,7%.

Agnese ha 78 anni ed è preoccupata perché "se avessi bisogno di una badate non sarei in grado di mantenerla. Nella mia vita ho sempre lavorato come cameriera ai piani – racconta – ma non in regola. I miei figli, poveretti, sono messi peggio di me. Hanno degli stipendi bassissimi, al punto che non vedono l’ora che i loro figli vadano a lavorare, ma io non voglio. Vorrei tanto che i miei nipoti andassero all’università e si costruiscano un futuro migliore del mio e di quello che non sono stata in grado di offrire io ai miei figli. Oggi mi ritrovo con una pensione minima. Faccio fatica a pagare affitto, bollette e alimenti. Per questo mi sono rivolta alla Caritas". La maggior parte degli over 65 che chiedono auto è italiano, più del 60%, mentre i restanti provengono soprattutto da Albania e paesi dell’Europa dell’est. Tra le persone più in difficoltà tanti disoccupati e pensionati.

Angelo ha 54 anni, "per tutta la vita ho maneggiato mattoni e cemento, costruendo case e sogni per gli altri. Ho smesso di studiare in terza media, perché i miei genitori erano poveri e io li dovevo aiutare". Sposato con due figli ha subito la crisi del settore, "il lavoro non era mai certo, e spesso mi pagavano in ritardo". Poi le cose hanno iniziato ad andare male in famiglia ed è arrivata la separazione. "La casa che ho costruito con tanta fatica è rimasta ai miei figli e alla mia ex moglie. Ora dormo per strada". Senza lavoro si sprofonda in un baratro e la luce divine sempre più lontana.

Casimira è arrivata dal Perù durante la pandemia. Ha 45 anni e in Italia sperava in un futuro migliore dopo avere visto la pandemia colpire durante i suoi connazionali. "Ho trovato come badante nei weekend, come sostituta, ma cerco qualcosa di stabile. Vorrei portare mio figlio di 10 anni e mia madre. Mia padre è scomparso per il Covid". Tra le persone in età lavorativa che si rivolgono alla Caritas la professione che si ritrova con più frequenza è quella degli stagionali, tra hotel e ristoranti. Seguono le badanti e i lavoratori nel settore edilizio. Per la prima volta la percentuale delle persone con un lavoro, che si rivolgono alla Caritas ha raggiunto il 12,5%, segno che le famiglie monoreddito sono sempre più in difficoltà, e a volte non ne bastano due di stipendi.

Gaetano è l’unico lavoratore in casa. "In famiglia lavoro solo io perché mia moglie si occupa dei figli che hanno 14, 9 e 7 anni. Fino a quando erano vivi i miei suoceri ce la siamo cavata bene perché ci davano una mano coi figli, poi sono morti entrambi nel giro di breve e mia moglie ha dovuto lasciare il lavoro. L’affitto è di 550 euro, abitiamo nell’entroterra, ma tutto ciò che non spendiamo in affitto se ne va in benzina. E senza il sostegno della Caritas non sapremmo davvero come sfamare i nostri figli".

Andrea Oliva