Il liutaio torna di moda: "Cercavo un lavoro di precisione, mi ero stancato dell’Università"

Umberto Cevoli, 26 anni: "Volevo fare l’artigiano, i chitarristi saranno i miei unici clienti". Appassionato di musica spagnola, annuncia che presto aprirà uno studio in centro storico . .

Il liutaio torna di moda: "Cercavo un lavoro di precisione, mi ero stancato dell’Università"

Il liutaio torna di moda: "Cercavo un lavoro di precisione, mi ero stancato dell’Università"

È alla musica spagnola per chitarra classica che si dedica Umberto Cevoli. Giovane liutaio riminese (esattamente di Torre Pedrera) con i suoi 26 anni appena compiuti, Umberto ha intrapreso la carriera dopo un corso alla Scuola civica di liuteria di Milano terminato nel 2021. Umberto è un esempio di intraprendenza. Finito il corso, torna infatti con un diploma in tasca a Rimini e vuole aprire la sua "attività" nel cuore del centro storico. È un sogno che si realizzerà. "Ho sempre suonato la chitarra classica, ho fatto gli esami al conservatorio di Rimini e un giorno sono capitato dal liutaio Gabriele Lodi di Carpi per sistemare la mia chitarra, è stato un colpo di fulmine. Da lui a marzo farò il mio tirocinio. Apprenderò le tecniche e mi specializzerò ulteriormente sul restauro di questi strumenti". Umberto intanto sta allestendo un piccolo laboratorio con cui dare in futuro il via a una vera e propria attività che aprirà al pubblico. "Per ora è uno spazio privato dove lavoro per me". Ad oggi, infatti, Umberto non ha una clientela, ma si esercita privatamente e costruisce i propri strumenti e restaura anche chitarre antiche per gli amici. Proviene da una famiglia di orologiai. Cercava un lavoro manuale ma di "precisione". Non voleva saperne però di frequentare l’università. La manualità – dice Umberto – è "importante". E la cerca in un’attività inerente alla storia familiare e al suo contesto: "Volevo fare l’artigiano" afferma. Umberto ritiene che la musica spagnola classica per chitarra racconti la tradizione popolare, riadattandosi per essere più elegante e rendere più interessante anche lo strumento. "La dominazione araba e il flamenco offrono alla chitarra una veste più signorile e in Spagna c’è una grande rivoluzione per questo strumento tutt’ora". Umberto studia liutai e artisti di fine ’800 e primo ’900. Sono loro che hanno riadattato lo strumento per ricavarne la chitarra classica come la conosciamo oggi. "Solo chitarristi, saranno loro i miei clienti". E a chi vuole interessarsi, Umberto spiega di non guardare alla chitarra classica con "pregiudizio, non bisogna ritenerla noiosa. La radice e il messaggio di questa musica, e quindi dello strumento, è popolare. È una cosa per tutti e non è nobiliare oppure altolocata. L’immagine della chitarra classica è borghese, ma invece la chitarra spagnola nasce per il popolo come un’arte comune".

Andrea G. Cammarata