Il nuovo assessore. Lari scende in campo: "Priorità allo stadio e musei aperti di sera"

Avrà le deleghe allo sport e alla cultura dopo le dimissioni di Maresi "Darò il massimo per i progetti del ’Romeo Neri’ e della pista d’atletica. Vengo dal mondo dell’associazionismo: ascolterò tutti i riminesi".

Il nuovo assessore. Lari scende in campo: "Priorità allo stadio  e musei aperti di sera"

Il nuovo assessore. Lari scende in campo: "Priorità allo stadio e musei aperti di sera"

Quattro anni fa, in piena pandemia, insieme agli altri ragazzi del Team Bota girava per le strade di Rimini, per portare cibo e medicine ad anziani soli e famiglie fragili. Ne ha fatto di strada Michele Lari, 31 anni a giugno, diventato prima consigliere comunale (della lista Jamil - Rimini rinata) e ora nuovo assessore allo sport e alla cultura, dopo le dimissioni rassegnate da Moreno Maresi, che diventerà consigliere di Ieg. "È successo tutto in poche ore. Il sindaco mi ha chiamato per dirmi che aveva pensato a me per sostituire Maresi, e ho accettato subito. Poi ho parlato a lungo con Moreno. So che potrò contare sul suo aiuto e sui suoi consigli".

Jamil Sadegholvaad le ha affidato sport e cultura. Due deleghe importanti a Rimini in questo momento, specie la prima, dato che l’amministrazione sta valutando il progetto del nuovo stadio.

"Seguo molto il calcio, tifo per la Juventus ma per molti anni sono andato al ’Romeo Neri’ a vedere il Rimini. Sono stato anche un abbonato. Siamo di fronte a una sfida importante, strategica per lo sport e per la città. E prometto di fare il massimo affinché il progetto del nuovo stadio, se sarà giudicato di interesse pubblico (il Comune deve esprimersi entro il 10

maggio), prosegua senza intoppi e seguendo le tappe prestabilite. Allo stesso modo mi impegnerò affinché la nuova pista d’atletiva in via Melucci venga realizzata al più presto, dialogando con le varie associazioni sportive".

Il 2024 sarà un anno memorabile per lo sport a Rimini: la tappa del Tour de France, gli Europei di ginnastica, i Mondiali di pattinaggio e tante altre importanti manifestazioni.

"Un anno d’oro. E non vogliamo fermarci qui. Rimini ha grandissime potenzialità".

Ma ha perso la sfida per la Capitale della cultura...

"È vero, ma il dossier che abbiamo presentato, frutto di un grande lavoro da parte di intellettuali, esperti, associazioni, è la mappa che dobbiamo seguire. E tutti i progetti del dossier li realizzeremo comunque. Certo: se Rimini fosse stata scelta come Capitale della cultura, avremmo ricevuto importanti fondi e realizzato gli interventi in tempi più brevi... Ci sono poi progetti che si possono fare da subito".

Per esempio?

"Penso alle aperture serali della biblioteca e dei musei. Oggi i nostri musei sono aperti solo qualche sera d’estate. E sul Fellini Museum si può lavorare per renderlo più vivo e farne anche una sorta di laboratorio permanente sul cinema. Ho diverse idee sul cinema: abbiamo tanti eventi qui, andrebbero messi a sistema".

Per lei quello della cultura è un ambito completamente nuovo. Come si muoverà?

"Ascoltando tutti, a partire delle associazioni. Vengo dal mondo dell’associazionismo, e so quanto è importante".

Lei è tra i fondatori di Team Bota: fa ancora il volontario?

"Sì, assolutamente, ma non ricopro più incarichi. Anche perché 4 mesi fa sono diventato padre di Leonardo: tra famiglia e lavoro (è consulente nell’azienda di famiglia Saticad, che fa assistenza doganale, ndr) il tempo si è ristretto".