Il Pd candida Ugo Baldassarri:: "A volte coi panchinari si vince"

L’ex consigliere e vicesindaco torna in pista: "Punto anche ai voti dei tanti delusi dal centrodestra"

Il Pd candida Ugo Baldassarri:: "A volte coi panchinari si vince"

Il Pd candida Ugo Baldassarri:: "A volte coi panchinari si vince"

Il Pd riparte da Ugo Baldassarri. È lui il candidato sindaco. Ieri la presentazione.

Non si considera una riserva, visto che le era stato preferito Francesco Chiaiese?

"Beh, ci può anche stare... Non sono il salvatore della patria, ma a volte le riserve fanno vincere le partite", risponde l’architetto 60enne, ex consigliere e vicesindaco della giunta Scenna, segretario comunale Pd nel 2013 e di nuovo consigliere nel 2015, dopo le dimissioni del compianto Gabriele Morelli.

Crede davvero che possiate vincere?

"Certamente, corriamo per vincere. Allargando la coalizione".

Lei è figlio d’arte: suo padre Piero fu sindaco Psi dal 1980 al 1985. A quei tempi il candidato lo conoscevano tutti i cittadini, e viceversa. Oggi?

"Tutto cambiato. Si è creata distanza con partiti e politica, ovunque. E tanti abitano in città ma lavorano altrove. Dobbiamo accorciare le distanza, per restare nelle similitudini calcistiche".

Pensa a una campagna anche porta a porta, casa per casa?

"È un’ipotesi che vaglieremo".

Perché i cittadini dovrebbero votarvi?

"Sono passati 15 anni da quando il centrodestra ha iniziato a governare. Non ha tracciato il futuro della città. C’è solo l’idea di comandare, occupare ogni piccolo spazio. Il collante è il potere. E ci si è piegati in noi stessi".

Hanno vinto 3 volte, coi voti.

"Certo. Legittimamente. Ma sono divisi, nonostante la facciata. Logorati dal potere, come lo eravamo noi negli ultimi anni. E credo che oggi tanti loro elettori siano molto delusi. La nostra sfida è controcorrente, ma vogliamo cambiare rotta. Serve una visione generale, agli interessi complessivi. Se eletto, sarò il sindaco di tutti. Non è che se una cosa va bene alle categorie economiche va bene a tutti".

Nel concreto, cosa criticate?

"Mancanza di visione. Mancanza di un vero Piano strategico condiviso e non dettato da pochissimi. E poi tante cose fatte male. O non fatte".

Ad esempio?

"Bene i fondi Pnrr, ma della Fornace non si sa ancora cosa fare. La strada di gronda non parte. Il nuovo ’ingresso’ in zona colonie proposto come grande novità, è roba di 20 metri di strada".

Continui.

"I quartieri, la loro battaglia: spariti. Le scuole: il siparietto tragicomico dei due istituti prima divisi poi riuniti. La scelta dell’ex Maf a Bellaria per la nuova scuola, mentre una media manca a Igea. E poi il problema serissimo della ferrovia, che non è stato sinora affrontato. E altro".

Sarà dura in coalizione, ma da soli non si vince, lo sa vero?

"Abbiamo contatti con tutte le forze che si sono opposte al centrodestra. Puntiamo a federare quanti non si riconoscono nel governo cittadino al potere".

Mario Gradara