Il rilancio del Fellini. Rimini ha messo tre milioni in bilancio: "Ora gli altri Comuni"

Il capoluogo ha formalizzato la contribuzione per il triennio allo scalo. Serviranno per promozione e marketing su vecchie e nuove rotte. "Una cifra da raddoppiare con risorse da altre realtà turistiche".

Il rilancio del Fellini. Rimini ha messo tre milioni in bilancio: "Ora gli altri Comuni"

Il rilancio del Fellini. Rimini ha messo tre milioni in bilancio: "Ora gli altri Comuni"

"L’aeroporto internazionale Federico Fellini deve tornare a volare, facendo da traino per il turismo e l’economia del territorio. Come da impegno preso, Rimini stanzia un milione di euro l’anno di qui al 2026. Sarebbe ora opportuno condividere lo stesso obiettivo con gli altri comuni della costa Riminese". L’amministrazione comunale del capoluogo tira diritto. Nel bilancio 2024, approvato lo scorso 21 dicembre, c’è un capitolo di spesa per investimenti dedicato allo scalo. Alla voce ‘Trasferimenti per realizzazione iniziative di promozione turistica’, c’è uno stanziamento annuale di un milione di euro per tutti e tre gli esercizi del bilancio 2024 - 2026. In soldoni - è il caso di dire - è il famoso contributo di un milione di euro all’anno in un arco triennale, annunciato dal sindaco Jamil Sadegholvaad in autunno nella motivazione dell’incremento dell’imposta di soggiorno, per le altrettanto famose campagne promozionali internazionali che devono sostenere l’acquisizione di nuove rotte aeree su mercati esteri di particolare interesse.

Ora il dado è tratto. In bilancio i soldi sono stati ufficialmente stanziati. "Adesso il passaggio amministrativo successivo – fanno sapere da Palazzo Garampi – è condividere lo stesso obiettivo con gli altri comuni della costa riminese, e magari anche romagnola, per arrivare a mettere le risorse necessarie sul bando regionale di promozione turistica che si fa entro il primo semestre del 2024. Coinvolgendo come strumento amministrativo migliore Visit Romagna". Era stato del resto lo stesso Leonardo Corbucci, amministratore delegato di Airiminum, nel presentare il piano di sviluppo dell’aeroporto fino al 2027 che prevede un raddoppio secco dei potenziali passeggeri (700mila passeggeri entro tre anni) ad aver indicato in circa due milioni l’eventuale sostegno del territorio. Un assist concredo da pubblico e privati (compresa la stessa Ieg, interessata ad aprire nuove rotte internazionali) che avrebbe aiutato il Fellini a centrare gli obiettivi. Oggi il primo a muoversi e ufficialmente (non è più una promessa né un impegno) è il Comune di Rimini, che mette un milione l’anno per tre anni già in bilancio. "Dobbiamo tornare a pensare all’aeroporto nell’ottica della sua strategica importanza per il nostro territorio – ha affermato il sindaco in autunno –. Pubblico e privati assieme. E’ tempo di lasciarci alle spalle polemiche e problemi per approntare quella operazione ufficiale e trasparente che dia sostanza e sostegno al turismo, alle fiere e ai congressi, all’industria, tutte componenti di una città in procinto di un definitivo salto nella dimensione di una capitale europea". Quanto all’imposta di soggiorno in parte destinata allo scalo: "Riguardo all’utilizzo delle risorse dell’imposta di soggiorno occorra un adeguamento, alla luce dei grandi investimenti strutturali fatti su una città che davvero adesso si presenta nuova, europea, più ricca di attrazioni, leader dell’area mediterranea". Sadegholvaad individua due filoni: "Il primo è quello della promozione sui mercati internazionali: una promozione imperniata sul mare, sulla straordinaria rete dei servizi turistici, sulla città d’arte e della cultura. Il secondo asset è il sostegno all’aeroporto e alla sua attività sui mercati d’interesse estero. In piena trasparenza, rispettando perfettamente la normativa europea vigente, in un patto dichiarato tra enti pubblici e privati. Questo si può fare". Non si rischia un ’Aeradria bis’.

Mario Gradara