Il vescovo in campo con i ragazzi per le Olimpiadi dello sport

Il vescovo Anselmi promuove le Olimpiadi diocesane dello sport come momento educativo e di condivisione per bambini e ragazzi, sottolineando i valori di impegno, onestà e concordia che lo sport può insegnare.

Il vescovo in campo con i ragazzi per le Olimpiadi dello sport

Il vescovo in campo con i ragazzi per le Olimpiadi dello sport

Il vescovo a canestro. Nemmeno la pioggia ha fermato l’ingresso in campo di centinaia di bambini e ragazzi, accompagnati da tantissimi genitori, che negli spazi del seminario ‘Don Oreste Benzi’ hanno partecipato alla prima edizione delle Olimpiadi diocesane dello sport. L’iniziativa è stata pensata dalla diocesi come momento collegato alla prima Giornata mondiale dei bambini indetta da papa Francesco. Così il vescovo Nicolò Anselmi e l’assistente dell’ufficio sport, don Gianluca Agostini, sono scesi in campo con grande disponibilità e allegria, in particolare occupandosi dei due campi da pallacanestro.

La scelta delle discipline proposte era vasta: calcio, pallavolo e basket, corsa, ping pong e biliardino, oltre a giochi tradizionali come corsa coi sacchi e tiro alla fune. Tutti i partecipanti, divisi in squadre, dovevano completare l’apposito ‘Passaporto dello sport’. Il tiro alla fune che vedeva confrontarsi 4 squadre per volta è stato tra i giochi più apprezzati, diretto da don Alessandro Pironi. La disciplina in assoluto più seguita è stata la ‘staffetta della pace’, andata in scena sotto la pioggia nel bosco del seminario. Tutti i componenti delle squadre hanno corso un tratto con un testimone rappresentato da un ramo di ulivo simbolo di pace, cercando di far registrare il tempo più basso, cronometrato dal presidente del Csi. Gran finale nella palestra del seminario con le premiazioni: per tutti medaglia, cappellino, gelato e una lettera personalizzata scritta dal vescovo Anselmi. Perché le Olimpiadi diocesane? "Perché lo sport piace a tutti ed è una maniera bella di stare assieme e divertirsi, un modo per educarsi e crescere come persone – ha scritto il vescovo – Nello sport c’è tanto impegno, fatica e sudore, la capacità di accettare la sconfitta e di riconoscere che l’altro, gli altri, sono stati più bravi di noi. Fare sport è anche l’occasione per imparare ad essere onesti. Gli sport di squadra, poi, aiutano anche ad abbracciare l’importanza della concordia, dell’obiettivo comune da perseguire".