In mostra i ‘corpi non conformi’ . L’arte per superare i pregiudizi

L'artista Aliteia porta avanti il progetto The Ballad of Human Mutations, che celebra la diversità e la bellezza dei corpi non conformi, con opere site-specific e performance a Villa Franceschi, Riccione. Un'indagine sulla fragilità come fonte di potenzialità e bellezza, sfidando i canoni estetici e promuovendo la libertà di essere senza vergogna.

In mostra i ‘corpi non conformi’ . L’arte per superare i pregiudizi

In mostra i ‘corpi non conformi’ . L’arte per superare i pregiudizi

L’arte diviene uno spazio dove svaniscono la vergogna e il timore, lasciando campo alla libertà di essere, sbriciolando confini e pregiudizi. Una forza potente che l’artista Alice Babolin, in arte Aliteia (nella foto), ha generato a Milano nella Fabbrica del Vapore, con The Ballad of Human Mutations. Un progetto diventato itinerante a cura di Alisia Viola e organizzato in partnership con Acmt-Rete per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth. Progetto che giunge a Villa Frnaceschi a Riccione in viale Gorizia 2, dal 12 al 19 aprile a ingresso libero. All’interno delle sale dell’istituzione liberty verrà creato un percorso immersivo con l’integrazione di nuove opere site-specific. Aliteia porta nell’arte un progetto che, tramite la Charcot-Marie-Tooth – la più comune delle neuropatie ereditarie ma al contempo una patologia rara e poco conosciuta –, racconta un manifesto di ‘corpi-non-conformi’ volto a integrare nuovi valori estetici nella società contemporanea.

L’obiettivo del progetto è creare un mito rivoluzionario del diverso e del fragile a partire dal corpo. Le opere suscitano uno sguardo nuovo, inglobando forme di fragilità come fonti inesauribili di potenzialità e bellezza. L’esposizione vede la contaminazione di svariate discipline che comunicano fra loro. Ci saranno performance, fotografia, video e scultura. La rassegna indaga la bellezza, l’unicità e la forza di individui con corpi lontani dai modelli sia classici che contemporanei.

Vengono mostrate le imperfezioni, che sono maggiormente evidenti nelle deformità di mani e piedi, tipiche della Charcot-Marie-Tooth. Le opere divengono la testimonianza di come ognuno può trovare il coraggio per superare la vergogna imposta dai canoni, vivendo senza nascondersi. Allo stesso tempo, l’artista è riuscita a creare mediante la pratica performativa un clima dove sentirsi pienamente liberi, mostrando il proprio mondo interiore ed esteriore senza confini e senza timori.