Incendio devastante. Ridotto in cenere il pub di Filippo Malatesta. L’ombra dell’agguato

Fiamme e paura al Kiosko Il Vincanto, il locale gestito dal cantante . Indagano i carabinieri, si fa largo l’ipotesi delle fiamme dolose:. dopo una lite, un cliente avrebbe minacciato di appiccare il rogo.

"Non si è salvato nulla. È andato tutto distrutto". L’alba, in via Aldo Moro a Villa Verucchio, è impregnata dell’odore di legno bruciato e cenere. Là dove fino all’altro ieri sorgeva il Kiosko Il Vincanto, il ristorante gestito dal cantautore verucchiese Filippo Malatesta e dalla moglie, oggi sembra sia esplosa una bomba. Dopo una notte di inferno – illuminata da lingue di fuoco e dai lampeggianti delle autobotti – al parco De Andrè resta solo un cratere pieno di detriti e macerie carbonizzate e ancora fumanti. "È un disastro", dice una signora che abita in zona. "Quello era un luogo di ritrovo per le famiglie e i bambini, un posto importante per la comunità di Villa. Filippo e la sua famiglia non si meritavano tutto questo".

La gru dei vigili del fuoco scava sulla montagna di assi di legno annerite. Si continua a spargere acqua per spegnere gli ultimi focolai che ancora ardono e qua là. Sul posto, ieri mattina, erano presenti gli specialisti del Nucleo Investigativo Antincendio. Torneranno oggi, per svolgere un nuovo sopralluogo, e sciogliere così i dubbi sulla causa del rogo: accidentale oppure dolosa? Tutti gli elementi fin qui raccolti farebbero propendere per quest’ultima ipotesi, anche se al momento non è stato rinvenuto alcun innesco. Gli abitanti di Villa, che da dietro le transenne osservano le operazioni di spegnimento, sono convinti "che non è stato un incidente. Qualcuno ha dato fuoco al ristorante". Ieri la vicenda era sulla bocca di tutti in paese. Nei bar e in piazza, non si parlava d’altro. E non solo a Verucchio. Qualcuno ha riferito di un presunto litigio tra Malatesta e un cliente. Quest’ultimo sarebbe stato allontanato dal locale e prima di andarsene, raccontano, avrebbe minacciato di voler dare fuoco al locale. Voci di paese, indiscrezioni, per ora non sostenute da fondamenti investigativi, ma che naturalmente dovranno essere verificate dagli inquirenti. La pista dolosa, se dovesse essere confermata, spianerebbe la strada a uno scenario inquietante e a tanti interrogativi: il piromane avrebbe agito da solo o insieme a dei complici? E quali potrebbero essere le motivazioni di un simile gesto?

L’ultima parola, sulla causa scatenante del roso, spetterà agli specialisti del 115 e ai carabinieri della compagnia di Novafeltria. Sulla base della loro relazione, la Procura di Rimini stabilirà in quale direzione dovranno muoversi le indagini. Il fascicolo aperto è per il momento a carico di ignoti. Le fiamme, stando a una prima ricostruzione, si sarebbero propagate a partire dal lato sud dello stabile, in corrispondenza del punto in cui Malatesta teneva tutti i suoi strumenti musicali. Nell’area interessata dall’incendio non sono presenti telecamere, ma saranno comunque passate al setaccio quelle del circondario. Il fuoco ha attecchito molto rapidamente, divorando e devastando la struttura, costituita in buona parte in legno coibentato.

Il locale è stato chiuso da un dipendente attorno all’1.15. Pochi minuti dopo è scattato l’allarme: "Abbiamo sentito un gran trambusto, ci siamo affacciati dal balcone e abbiamo visto le fiamme che erano già parecchie alte. Sarà stata più o meno l’una e mezza", racconta un residente. I vigili del fuoco sono accorsi sul posto a tempo di record con due mezzi e sette uomini. Nonostante il loro intervento tempestivo, il ristorante è stato ridotto in cenere nel giro di poco.