La crociata del ristoratore: denuncio chi fa recensioni false

Simone Angeli, titolare di due ristoranti a Rimini, ha deciso di combattere le recensioni false e diffamatorie, avviando azioni legali contro gli autori. L'obiettivo non è il risarcimento, ma far passare il messaggio che i ristoratori non possono più sopportare in silenzio.

La crociata del ristoratore: denuncio chi fa recensioni false

La crociata del ristoratore: denuncio chi fa recensioni false

Ormai è una battaglia quotidiana. Anzi, potremmo definirla una crociata combattuta a nome di un’intera categoria. Simone Angeli, riminese, titolare con il fratello di due ristoranti,‘Chi burdlaz’ e ‘Il pesce innamorato’, ha deciso di non subire più in silenzio le angherie dei leoni da tastiera. Da qualche tempo risponde colpo su colpo, avviando azioni legali contro gli autori di recensioni false e diffamatorie. Nel mirino, ovviamente, non ci sono i giudizi motivati e pacati ma i commenti intrisi di fiele e risentimento, che possono mettere seriamente in crisi gli incassi di un locale, indirizzando altrove la clientela. "Ormai è diventato un gioco al massacro nel quale tutto sembra essere concesso - dice Angeli - ma ci dimentichiamo che dietro ogni attività ci sono famiglie di lavoratori che fanno mille sacrifici per arrivare alla fine del mese". Di qui la decisione. "Dalla scorsa estate – dice Angeli – ho scelto di denunciare tutti gli autori di recensioni diffamatorie o menzognere". Finora le denunce sono state tre. "La prima a carico di un turista straniero che, in un commento sul nostro profilo aziendale, aveva attaccato sia me che un cameriere, lasciando intendere che non avessi rilasciato lo scontrino. Ovviamente si trattava di una bugia bella e buona e per questo ho deciso di denunciarlo, allegando alla querela la ricevuta del Pos. Le altre due si riferiscono a recensioni che contengono offese e insulti. Un cliente, addirittura, mi consigliava di prenotare una visita psichiatrica".

I risarcimenti, spiega Angeli, non sono l’obiettivo. "Voglio che passi il messaggio. Noi ristoratori abbiamo sopportato in silenzio per troppo tempo".