La ’nuova’ spiaggia deve attendere. Lavori congelati dal Comune: i gestori dei bagni Ricci fanno causa

Il progetto di riqualificazione è stato presentato un anno fa: ricorso al Tar per sbloccare l’intervento

La ’nuova’ spiaggia deve attendere. Lavori congelati dal Comune: i gestori dei bagni Ricci fanno causa

La ’nuova’ spiaggia deve attendere. Lavori congelati dal Comune: i gestori dei bagni Ricci fanno causa

I gestori dei bagni Ricci di Miramare portano il Comune in tribunale e chiedono il risarcimento danni. Il ricorso al Tar, in questo caso, non riguarda il nodo concessioni, per il quale invece altri bagnini hanno avviato azioni legali contro Palazzo Garampi. La famiglia Ricci si è rivolta ai giudici del Tribunale amministrativo regionale, per il mancato via libera al progetto di riqualificazione del maxi stabilimento, che include i bagni 141, 142 e 143, il ristorante Ricci di mare e il chiringuito Munell. Un anno fa i titolari dei bagni Ricci hanno presentato il loro piano per ristrutturare completamente lo stabilimento e le altre strutture. Lo hanno fatto avanzando (come già avvenuto per altri bagni) la proposta di un progetto pilota sulla base degli strumenti consentiti dal vigente piano dell’arenile. Il progetto di riqualificazione dei bagni Ricci ha già avuto il via libera anche dalla commissione paesaggistica. Manca solo l’ok di Palazzo Garampi. Ma dopo una lunga attesa, il Comune non si è ancora espresso. Da qui la decisione dei titolari dello stabilimento di Miramare di fare causa all’amministrazione.

Nel ricorso al Tar la famiglia Ricci chiede anche il risarcimento danni. Il motivo? Mentre per altri stabilimenti balneari in questi mesi il Comune ha dato l’ok alla riqualificazione (gli ultimi due sono stati il 53 a Viserbella e il 63 a Torre Pedrera), sull’intervento ai bagni Ricci non si è mai espresso, ritardando i lavori di ristrutturazione.

Palazzo Garampi non ha ancora detto sì, è vero, ma nemmeno no. E il motivo è proprio legato al nodo delle concessioni balneari in scadenza. "Nella fase attuale, con la proroga delle concessioni data fino alla fine del 2024 sulla base del decreto del governo Draghi, non si possono autorizzare progetti di riqualificazione di stabilimenti balneari che si trovano su aree demaniali". Da qui la scelta del Comune di chiedere una proroga, per approfondire la questione e capire se e come eventualmente dare il via libera al progetto. Gli interventi di riqualificazione per altri stabilimenti recentemente approvati, riguardano invece tutti bagni che insistono su aree private (sui terreni ex Ceschina) e che, proprio per questo motivo, anche nel caso siano obbligatori i bandi per assegnare le attività di spiaggia, non andrebbero comunque all’asta. Diversa la situazione dei bagni Ricci di Miramare, che è su area demaniale.

Manuel Spadazzi