La scure della Finanziaria: "Tagliati 4 milioni, servizi a rischio"

L’allarme dell’assessore Magrini dopo la manovra del governo. Problemi per sanità, scuola e sicurezza

La scure della Finanziaria: "Tagliati 4 milioni, servizi a rischio"

La scure della Finanziaria: "Tagliati 4 milioni, servizi a rischio"

"La legge di Bilancio per il quadriennio 2024-2028, stabilisce un taglio di risorse per un miliardo nei Comuni italiani, che mette a rischio la tenuta sanitaria, scolastica e la sicurezza. Per Rimini una decurtazione di quattro milioni di euro: è necessaria una correzione al più presto". Lo afferma l’assessore al Bilancio Juri Magrini, che analizza "quanto scritto nella Finanziaria del governo". Il taglio sarà ripartito in proporzione sulla spesa corrente in base ai dati del rendiconto 2022 e per il Comune di Rimini si prospetta per il 2024 un taglio di 790 mila euro. "Facile fare il conto finale – continua Magrini –: se non verrà modificata la norma, a fine 2028 il Comune di Rimini potrebbe avere un taglio ai trasferimenti derivanti da questa misura pari a 3,950 milioni di euro".

"Dunque – aggiunge l’assessore – 4 milioni di euro o giù di lì cancellati in una logica, non dubitiamo, di razionalizzazione dei conti a livello nazionale ma che rischiano di piombare come una scure su servizi e progetti comunali in tutta Italia, specialmente inerenti la tenuta sanitaria, scolastica e la sicurezza del Paese. E credo non si vada lontano dalla realtà se si allarga la proiezione comunale al doppio della cifra, per gli altri 26 Comuni della provincia di Rimini". Ovvero, otto milioni in 4 anni. Senza volere scatenare polemiche, ribadisco come la tenuta di uno Stato si fondi principalmente sull’instaurarsi di un corretto rapporto di collaborazione tra istituzioni di diverso livello. Per questo auspico che provvedimenti come quello scritto nella Legge di Bilancio 2024 trovino al più presto una correzione. Rimini ha già dichiarato di non volere scaricare il taglio dei trasferimenti governativi sui cittadini in termini di incremento delle imposte e ciò può farlo alla luce di un bilancio solido e controllato. Ma la corda non si può tirare all’infinito e i Comuni non possono essere sempre quelli che pagano i conti altrui".