La sforbiciata del reddito "A Rimini tolto a cento persone lasciate senza alternative"

Il sussidio dello Stato verrà a mancare a circa il 10% tra chi lo ha percepito fino ad oggi. Gianfreda: "Giusto lavorare a uno strumento nuovo, ma serve un percorso chiaro".

La sforbiciata del reddito  "A Rimini tolto a cento persone  lasciate senza alternative"

La sforbiciata del reddito "A Rimini tolto a cento persone lasciate senza alternative"

Addio al reddito di cittadinanza. Stando ai numeri forniti dall’amministrazione riminese sono poco meno di un centinaio quelli che nel territorio comunale perderanno il diritto a ottenere il sussidio dallo Stato. Siamo lontani anni luce da quanto accaduto a Napoli o in altre città soprattutto del sud Italia dove le cancellazioni sono state migliaia, con comunicazioni giunte via sms. Nel riminese i numeri sono molto più contenuti. Il comune ha una popolazione che copre circa la metà di quella di tutta la provincia, è verosimile che per avere un quadro provinciale i numeri di palazzo Garampi vadano quasi raddoppiati. Anche se non si parla di migliaia di percettori che si vedono cancellato il sussidio, presenta comunque un problema per i municipi affrontare il taglio del reddito. "Siamo in una fase di transizione che però allarma non poco i Comuni - dice l’assessore alla Protezione sociale Kristian Gianfreda (foto) - Ancora le procedure per il percorso di formazione non sono state attivate e molti cittadini risultano disorientati sui prossimi passaggi da fare o su eventuali misure alternative di sostegno". Il timore degli uffici è vedersi arrivare nelle prossime settimane un centinaio di persone e famiglie agli sportelli per chiedere un aiuto, cosa che finirebbe per aggravare la mole di lavoro di contributi chiesti ad oggi all’amministrazione comunale. "Quella che stiamo attraversando è una congiuntura economica non semplice, caratterizzata da un’alta inflazione e una disoccupazione che stenta a ridursi: è importante che le famiglie non siano lasciate sole e che agli enti locali vengano dati gli strumenti adeguati per poter dare una risposta a famiglie che comunque si trovano in uno stato di difficoltà e di transizione".

Attenzione però, quella dell’assessore non è la difesa dello strumento. Anche per Gianfreda il Reddito di cittadinanza va profondamente modificato. "E’ giusto che da settembre, per le ‘categorie lavorabili’, le domande siano condizionate alla partecipazione a corsi di formazione, ma questo deve essere chiaro, definito. Questi corsi o non sono partiti o non sono efficaci. Non si possono lasciare persone senza sostegno in un periodo segnato da un’inflazione così acuta. Le famiglie non possono essere lasciate senza risposte perché il governo, in sintesi, dice ‘andate a lavorare’".

Andrea Oliva