La stagione infinita. Grazie a fiere e congressi il turismo invernale vola

In vent’anni arrivi e pernottamenti sono aumentati del 33 e 18,5 per cento. Il sindaco Sadegholvaad: "Dati confortanti: la destagionalizzazione conviene".

La stagione infinita. Grazie a fiere e congressi il turismo invernale vola

La stagione infinita. Grazie a fiere e congressi il turismo invernale vola

Nuova Fiera e Palazzo dei congressi hanno ’allungato la stagione’ turistica di Rimini ben oltre l’estate, con aumento importante di arrivi, presenze e di fatturato, stimato in 30 milioni in più sul territorio. Non solo: dati alla mano, hanno anche innescato un ’effetto domino’ per la riqualificazione degli alberghi, molti dei quali hanno conquistato nuove stelle e servizi, come emerge dai dati raccolti dagli uffici di Palazzo Garampi.

Si parte da prima dell’apertura della nuova Fiera (2001) e del nuovo Palas (2011). Nell’anno 2000 gli arrivi a Rimini erano 565.600, i pernottamenti 1.947.669. Nel 2019, ultimo anno pre Covid, gli arrivi erano saliti a 754.735 (+33,4%), i pernottamenti a 2.309.195 (+18,5%). Va ancor meglio il raffronto tra i primi sette mesi del 2000 (gennaio-settembre) e i primi sette di quest’anno: qui il raffronto è focalizzato sul turismo estero. Nel Duemila pesava per il 19,3% sul totale arrivi, il 27% sul totale pernottamenti. Oggi l’estero pesa per il 24,5 e 31,8% rispettivamente.

"Quanto conviene la destagionalizzazione? Tanto – commenta il sindaco Jamil Sadegholvaad –. Basta il raffronto tra il 2019, ultimo anno turisticamente ‘pieno’ perché non influenzato dalla crisi pandemica e dal conflitto russo-ucraino il cui impatto sul turismo provinciale è facilmente quantificabile in almeno 700mila pernottamenti annui di fatto oggi azzerati, e il 2023, pur con i dati Istat aggiornati a settembre. Le tabelle sono esplicative in ogni senso: la crescita di arrivi e pernottamenti è evidente e sensibile. Le oltre 360mila presenze in più registrate nel 2019 hanno un valore convenzionale sul territorio di oltre 30 milioni di euro. Gli arrivi e i pernottamenti in crescita nel 2023, anno difficile per la Romagna a causa dell’alluvione, sono ancora più interessanti per l’incremento della componente estera". Il sindaco segnala poi l’impatto sugli alberghi (il turista congressuale e business ’pretende’ strutture di qualità). "Se nel 2000 l’impatto percentuale degli alberghi a 1 e 2 stelle sul territorio comunale arrivava al 64% del totale – conclude Sadegholvaad – oggi questo segmento si ferma al 26,1%. Contemporaneamente i 3 stelle passano nello stesso arco temporale dal 32 al 56% e i 4 e 5 stelle dal 2,3 al 7,5%. Ovviamente è un calcolo approssimativo perché sono anche intervenute modifiche di legge, ma è chiaro come la scelta della destagionalizzazione sia stata un vantaggio per tutto il territorio".

Mario Gradara