L’amministrazione ‘allunga’ l’estate fino a metà novembre

La stagione turistica estiva inizia il 15 marzo e termina il 17 novembre, a causa del cambiamento climatico. Gli albergatori non sono obbligati a tenere acceso il riscaldamento dopo il 24 marzo.

L’amministrazione ‘allunga’ l’estate fino a metà novembre

L’amministrazione ‘allunga’ l’estate fino a metà novembre

Tutti aperti dal 15 marzo. La stagione estiva parte sempre prima e finisce sempre più tardi. Quest’anno la giunta ha deciso di fissare il termine al 17 di novembre.

Il cambiamento climatico, con annate sempre più calde e mesi invernali che non assomigliano più a quelle di qualche generazione fa, finiscono per allungare anche la stagione turistica. Il nuovo termine stabilito dal Comune si riferisce ai ristoranti stagionali, agli hotel, ai campeggi ed anche ai locali di intrattenimento o svago, ma non agli stabilimenti balneari le cui aperture e chiusure si basano sulle decisioni della Regione comunicate con apposita ordinanza.

Intanto si avvicina la Pasqua, momento che da sempre stabilisce l’inizio della stagione. Quest’anno, tuttavia, la ricorrenza sarà ‘bassa’, cadendo il 31 marzo. Il meteo resta una variabile importante, ma gli albergatori potranno essere aperti e accogliere i clienti anche se non saranno obbligati a tenere acceso il riscaldamento. Infatti stando all’atto sindacale emanato ieri, l’apertura delle aziende alberghiere stagionali è condizionata al possesso dell’impianto di riscaldamento in tutto l’esercizio previsto, ma l’obbligatorietà dell’impianto di riscaldamento è riferito fino al 24 marzo. Dal giorno successivo si potrà spegnere.

Accadrà la medesima cosa a fine stagione. Le attività stagionali potranno tenere aperto fino al 17 di novembre, ma chi non intende accendere l’impianto di riscaldamento dovrà chiudere il 4 novembre. Si tratta di scadenze più ‘larghe’ rispetto a quelle per le civili abitazioni che vedono lo spegnimento degli impianti invernali a metà aprile, salvo deroghe, e la riaccensione a metà ottobre, salvo autunni sempre più caldi.

a. ol.