Lavoratori stagionali. Tanti gli stranieri ma pochi i giovani: "Sistema da rivedere"

Federalberghi Riccione lancia un sondaggio con l’università: "Gli associati cambino mentalità. Chiediamo ai ragazzi cosa vogliono". Allarme Confartigianato: "Sono sempre meno anche in altri settori".

Lavoratori stagionali. Tanti gli stranieri ma pochi i giovani: "Sistema da rivedere"

Lavoratori stagionali. Tanti gli stranieri ma pochi i giovani: "Sistema da rivedere"

Sempre più lavoratori stranieri nel mondo del lavoro nel turismo e sempre meno giovani. La Riviera sta virando in una direzione diversa dal resto del Belpaese. Stando ai dati citati da Massimo Nucara, direttore nazionale di Federalberghi, al convegno a Riccione ieri, in Italia le persone con meno di 40 anni che lavorano negli alberghi sono il 58,7%. Questa percentuale nella Riviera di Rimini scende al 47,7% stando all’analisi di Federalberghi elaborata su dati Inps 2022. Se i giovani che scelgono la stagione sono sempre meno, gli stranieri, al contrario, sono sempre di più. Nel resto d’Italia in media i dipendenti negli hotel sono per il 25,6% stranieri. Questa percentuale nella Riviera di Rimini aumenta fino ad arrivare al 45%. L’invecchiamento della forza lavoro potrebbe aumentare anche per effetto dell’impossibilità di fare contratti di apprendistato ai giovani tra i 16 e 18 se frequentano scuole che non siano gli istituti alberghieri. Tagliati fuori liceali e studenti degli istituti tecnici. La norme contestata e una stagione lavorativa sempre meno appetibile per i giovani sono i due elementi con cui gli albergatori devono fare i conti nel reperire personale, cosa sempre più difficile.

Federalberghi a Riccione ha deciso di interrogarsi "perché non si può pensare semplicemente che tra i giovani c’è meno voglia di faticare – premette Luca Cevoli direttore dell’associazione . Gli albergatori devono cambiare mentalità ed anche organizzazione del lavoro visto che è un fatto la minore attrattività che questo settore ha nei giovani. Per questo abbiamo preparato con il Cast dell’Università un sondaggio sui ragazzi e le ragazze del liceo Volta-Fellini e dell’alberghiero Savioli, per capire quali sono le loro opinioni e sensazioni sul lavoro nel turismo. Ritengo che dobbiamo porci noi per primi delle domande sul perché il lavoro nel settore li attrae sempre meno. Dopo esserci tanto impegnati nell’occuparci dei clienti, oggi dobbiamo farlo con i dipendenti. Per farlo dobbiamo capire cosa pensano i giovani".

La parola passa agli studenti, e non solo nell’ambito del turismo. Ad allargare il ‘tiro’ è il presidente di Confartigianato imprese Rimini, Davide Cupioli. "Ha ragione la consigliera regionale Nadia Rossi a sollevare l’assurdità di complicare la possibilità agli studenti liceali di poter svolgere un lavoro in apprendistato nelle pause dello studio" dice riferendosi all’impossibilità per i minori di ottenere contratti di apprendistato. "Giustamente ci si concentra sul turismo, ma non dobbiamo dimenticare che anche tante piccole e medie aziende d’estate sono un’occasione per i nostri giovani di misurarsi col mondo del lavoro, in ambiti anche diversi dal classico cameriere. Le piccole e medie imprese, ad esempio, molte anche nella filiera legata alle forniture di servizi alle strutture turistiche, hanno la possibilità di trasmettere la cultura del ‘saper fare’ che sta annegando dentro agli smartphone. Precludere l’esperienza lavorativa, tutelata e compresa nella formula dell’apprendistato, a giovani studenti e solo perché il loro corso di studi in quel momento non è in sintonia con l’esperienza di lavoro, significa tagliare loro la strada nel cammino verso la maturazione, l’esperienza, la consapevolezza di ciò che li attende in futuro. Chi dialoga con le imprese sa bene che sono alla ricerca di ‘attitudini’, del ‘saper imparare ad imparare’. Le capacità vengono dopo e si imparano lavorando al fianco dei senior".

Andrea Oliva